Eugenia Bosco, medaglia d’argento, rivela gli abusi subiti durante l’infanzia: la sua testimonianza

Eugenia Bosco, velista argentina e medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi, rompe il silenzio sugli abusi subiti da bambina, avviando un’importante denuncia contro le violenze nello sport.
Eugenia Bosco, medaglia d'argento, rivela gli abusi subiti durante l'infanzia: la sua testimonianza - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

Eugenia Bosco, nota velista argentina e medaglia d’argento alle recenti Olimpiadi di Parigi, ha recentemente deciso di rompere il silenzio su un’esperienza traumatica che ha segnato profondamente la sua vita. La sportiva, oggi 27enne e pluricampionessa nella classe Nacra 17, ha raccontato di aver vissuto per oltre dieci anni con il peso di abusi subiti quando era solo una bambina di dodici anni, accaduti durante il suo percorso sportivo. La sua decisione di rendere pubblica questa esperienza si inserisce in un contesto più ampio di denuncia contro le violenze subite nel mondo dello sport.

La scoperta del trauma e il coraggio di denunciare

Eugenia Bosco ha trovato il coraggio di affrontare il suo passato dopo aver visto un documentario intitolato “Athlete A”, che narrava di scandali di abusi nella ginnastica americana e ha riattivato ricordi dolorosi sepolti nel suo inconscio. “Non potevo credere a quello che ho visto e ho pianto. La mia memoria si è sbloccata e ho pensato: ‘Mi è successo proprio questo’,” ha dichiarato Bosco. Questo incontro ha rappresentato un punto di svolta, permettendole di riunire i pezzi di una storia che si era stratificata nel tempo, facendo emergere la necessità di denunciare il suo ex allenatore.

Quando ha raccontato i suoi vissuti, ha riflettuto su come gli abusi siano avvenuti in un momento in cui si sarebbe dovuta sentire al sicuro e protetta. “Era tutto molto divertente, eravamo un gruppo di amici e ci sentivamo curati. I miei genitori avevano fiducia in questo ambiente,” ha spiegato. Tuttavia, a un certo punto, ha capito che il controllo che il suo allenatore esercitava era ben al di là di quanto avrebbe dovuto essere. Questa scoperta ha dato inizio al suo lungo percorso di consapevolezza, nel quale ha cercato di dare voce al dolore che aveva soffocato per anni.

Un lungo cammino verso la guarigione

Parlando con La Nacion, Eugenia ha parlato di quanto sia stato difficile affrontare il suo passato e di ciò che ha fatto per ritrovare pace con sé stessa. “Per troppo tempo ho tenuto tutto dentro di me. È finito nel mio inconscio, l’avevo sepolto e non ci pensavo più, ma c’era,” ha affermato. La velista ha intrapreso un percorso interiore complesso, cercando di ricostruire il suo trauma e dare voce a una realtà che sembrava insormontabile.

Oggi Bosco si sente più forte e libera, consapevole che la libertà che ha trovato non è solo emotiva, ma anche un atto di coraggio. “Non ho più conti in sospeso con me stessa,” ha concluso. La sua storia non è solo un grido di aiuto, ma anche un messaggio di speranza per chi si trova in situazioni simili, invitando a denunciare e a non rimanere in silenzio.

La testimonianza di Eugenia Bosco rappresenta un importante passo verso la sensibilizzazione riguardo agli abusi nel mondo dello sport e una necessità urgente di proteggere i giovani atleti, affinché possano vivere la loro passione in un ambiente sano e sereno.

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