Con la fine dello stato d’emergenza, dopo due anni dallo scoppio della pandemia, vediamo la luce in fondo al tunnel. Ecco le prospettive turistiche in vista dell’estate 2022 raccolte da PaesiOnLine
Non è un pesce d’aprile: dal 1° aprile termina infatti, a poco più di due anni dalla sua introduzione, lo stato d’emergenza introdotto per fronteggiare gli effetti della pandemia di Covid-19. La decisione del governo Draghi di non prolungare le regole stabilite nel marzo 2020 apre nuovi scenari per il settore turistico, uno dei più danneggiati dal Coronavirus. Ma sarà vera ripartenza? Solo il tempo potrà dirlo: nel frattempo molte delle restrizioni ai viaggi sono finalmente cadute con questo passaggio, e le prospettive per l’estate ci parlano di vacanze che inizieranno a guardare oltre i confini nazionali. In tanti continueranno a scegliere l’Italia per i loro viaggi, ma con il ritorno dei turisti internazionali le prospettive sembrano finalmente virare verso il bello.
PaesiOnLine, portale leader del settore turistico in Italia, ha analizzato i trend di ricerca degli utenti (quasi 1,5 milioni di presenze sui social, 14 milioni di pagine viste nel 2021) ed è pronto a raccontare cosa cambierà per chi viaggia e quali saranno le tendenze per l’estate 2022 in fatto di vacanze e luoghi da scegliere.
Con la fine dello stato d’emergenza, entrano finalmente in vigore le disposizioni che il governo ha approvato con una specifica ordinanza datata 22 febbraio 2022. In particolare, i tre punti fondamentali riguarderanno:
Sostanzialmente, l’orientamento nazionale ed europeo virerà verso restrizioni o limitazioni alle specifiche persone non vaccinate, permettendo così la riapertura dei confini. I turisti infatti potranno:
Per quanto riguarda spostamenti e luoghi di intrattenimento, serviranno ancora le mascherine Ffp2 ma non ci sarà più bisogno del Green Pass in ristoranti all’albergo, musei e alberghi, mentre servirà quello base per treni, navi e aerei.
Con ulteriori restrizioni che dovrebbero cadere da inizio maggio (si parla di una abolizione totale del Green Pass, di fatto un “liberi tutti” che dovrebbe segnare la fine dell’epidemia per come l’abbiamo conosciuta finora), l’estate 2022 si prospetta come la prima effettivamente libera dopo due anni di restrizioni, controlli e mascherine.
In molti sono già pronti a cliccare sul tasto prenota, e in effetti la tendenza per la stagione calda è quella di tornare anche a guardare all’estero. Cambierà, e forse per sempre, l’approccio ai viaggi: prenotati con minore anticipo, personalizzati, esperienziali e alla ricerca di luoghi alternativi o conosciuti, ma da un punto di vista innovativo.
2020 e 2021 sono stati annus horribilis anche per il settore degli eventi, con centinaia di manifestazioni svolte in formato minore o addirittura cancellate. Vittima illustre in Italia è stato certamente il Palio di Siena che, dopo due anni di stop (una pausa così lunga non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale) è pronto a tornare con i tradizionali appuntamenti del 2 luglio e 16 agosto.
Dovrebbe tornare – ma il condizionale è ancora d’obbligo – anche la Notte della Taranta, che da calendario celebrerà la sua 25° edizione il 27 agosto prossimo. Se la stagione calda degli eventi in Italia verrà introdotta dalla Festa dei Ceri di Gubbio (15 maggio), Viterbo aspetta l’appuntamento con la Santa Rosa a settembre, quando debutterà la nuova macchina monumentale pronta a scorrere tra due ali di folla nel centro della città laziale.
Spazio anche alla musica, con la rassegna musicale al Teatro antico di Taormina (previsti i concerti di Giorgia, Tommaso Paradiso, Antonello Venditti e Francesco De Gregori a fine agosto) e ad Alghero, con l’Alguer Summer Festival che avrà tra gli ospiti il cantante Irama.
Lo scoppio della guerra in Ucraina, le sanzioni imposte alla Russia e la chiusura di fatto a uno dei turismi più spendenti in Italia ha messo in preallerta molte località turistiche italiane. È risaputo infatti che i russi siano grandi frequentatori di Liguria, Riviera Romagnola e più in generale delle destinazioni del lusso in Italia.
Se le possibili ripercussioni in termini economici riguardano dunque queste località, allo stesso modo i turisti italiani che guardano oltreconfine non potranno ignorare le ragioni di sicurezza che incombono sull’est Europa. Molte destinazioni, in caso di un protrarsi della guerra, saranno dunque considerate meno sicure per un viaggio con motivi turistici.
Ad oggi, i paesi che confinano direttamente con l’Ucraina (Polonia, Ungheria, Moldavia, Romania e Slovacchia) non hanno ridotto o cancellato i viaggi provenienti dall’estero, ma sono state emesse restrizioni o emanati stati di emergenza a rilevanza locale. È il caso della Polonia, che ha aumentato i controlli nelle zone dei voivodati (province) di Podlaskie e Lubelskie, al confine con la Bielorussia, anch’essa coinvolta nel conflitto russo-ucraino.
Il consiglio, come sempre in questi casi, è di evitare le zone di confine più vicine all’Ucraina, dove i rischi potenziali sono maggiori e informarsi sui canali del Ministero degli Esteri, che è competente anche nel fornire assistenza a chi viaggia all’estero.