ESSERE PAGATI PER VISITARE UNA CITTA’

E’ possibile essere pagati per visitare una città? A Redmond, nello stato di Washington, dove Microsoft e Facebook hanno la propria sede e Nintendo il proprio quartier generale americano, lo è. Il 4 marzo dello scorso anno, a causa dell’introduzione del lavoro da remoto deciso dai colossi dell’hi-tech di cui sopra, le prenotazioni presso gli hotel di Redmond e delle zone limitrofe hanno subito una drastica diminuzione; infatti, a fronte di una occupazione media degli alberghi del 65%-85%, si è passati ad un drammatico 6%-9%!

A questo punto è scattato l’allarme e si è tentato di correre ai ripari introducendo un’iniziativa chiamata “You stay, we pay”; in sostanza, per favorire il turismo, l’amministrazione locale ha deciso di pagare, nel senso letterale della parola, chiunque volesse visitare la città.

In concreto si tratta di un buono da 100 dollari spendibile presso attività convenzionate locali (si va dai ristoranti ai centri fitness passando per le librerie) dato ai primi 500 turisti che prenotino almeno due notti in un hotel aderente all’iniziativa; in totale è stato messo a bilancio un investimento di 50.000$ che ha visto, fin dall’inizio, dare i suoi frutti. Una sorta di stimolazione turistica, come auspicato dagli ideatori, che si proverà a mantenere più a lungo visti i dati molto incoraggianti.

Talmente positivi che altre città USA hanno copiato l’idea di Redmond per risollevare il proprio turismo locale; Glenwood Spring, località di 8.000 anime in Colorado che attirava ogni anno oltre 1 milione di visitatori, dà anch’essa 100 dollari a chi decide di trascorrervi le vacanze.

Panorama mozzafiato a Santa Maria Valley

Anche la California, da sempre meta ambita dei vacanzieri di mezzo mondo, ha adottato qualcosa di simile; a Santa Maria Valley vengono date delle carte regalo di 100$ ai primi 500 viaggiatori che scelgono la cittadina californiana per soggiornarvi; per la cronaca la promozione è andata esaurita in due giorni.

Tre esempi di “You stay, we pay” che dimostrano come il settore vacanze sia sempre “sul pezzo” e capace di inventarsi un’idea, tanto semplice quanto ingegnosa, per rilanciarsi e per rendere reale il sogno di ogni turista: essere pagato per andare in vacanza.

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