Esiste ancora l’Occidente come entità geopolitica? Questa domanda, sempre più ansiosa e dubitativa, si fa sempre più pressante di fronte alla crisi internazionale che sembra sfuggire al controllo. Le grandi potenze dell’est, che pensavamo di aver domato dopo la caduta del muro, sono tornate all’offensiva. I paesi emergenti del sud sfidano apertamente l’egemonia atlantica. E il Medio Oriente minaccia il nostro modello di società.
Un concetto ancora avvolto nella nebbia
Il concetto di “Occidente” è ancora avvolto nella nebbia di molti equivoci, a cominciare da quello geografico. Non si tratta di paesi uniformi e omogenei, ma di una varietà di realtà e interessi che spaziano dall’Europa all’Estremo Oriente. Tuttavia, c’è un tratto comune: l’idea di una società fondata sulla democrazia liberale, sullo Stato di diritto, sul pluralismo e sulla tolleranza.
Non il regno della perfezione
L’Occidente non è il regno della perfezione, ma ha il merito di essere uscito dall’oscurità del suo passato. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che molti dei difetti che critichiamo oggi erano anche i nostri fino a qualche anno fa. Nessuno è perfetto, ma tutti possiamo migliorare.
Il declino del nostro ruolo
Il nostro ruolo nel mondo si è basato su un primato implicito e dissimulato. Eravamo i più forti militarmente, i più avanzati tecnologicamente, i più inclusivi socialmente. Ma ora questo primato viene apertamente sfidato e il nostro sistema di libertà civili e garanzie legali viene condiviso ancor meno che in passato. La nostra “egemonia” non si esercita più come un tempo.
La percezione dello smarrimento
Oltre alle critiche e alle contestazioni, oggi percepiamo uno smarrimento della nostra identità. Ci sentiamo colpevoli e fragili. Se la nostra convinzione sulle nostre ragioni è traballante, è improbabile che il resto del mondo riconosca il nostro primato.
La sfida dei due abissi
Siamo chiamati a percorrere un tratto di strada che separa due abissi. Da un lato, l’illusione che la nostra ragione sia ancora largamente riconosciuta. Dall’altro, la convinzione che i nostri torti debbano essere espiazioni. Queste contraddizioni ci portano a un difficile destino, ma è proprio la capacità di contenere tali contraddizioni che definisce l’essenza dell’Occidente.