Esorcisti richiesti: l’emergenza dell’Associazione Nazionale richiede nuovi reclute

L’Associazione internazionale esorcisti (Aie), l’unico ente riconosciuto ufficialmente dalla Santa Sede, ha lanciato un Sos per trovare esorcisti preparati. Secondo il presidente dell’Aie, mons. Karel Orlita, molti vescovi lamentano la mancanza di sacerdoti adatti a svolgere il ministero di esorcista. Non basta avere una buona preparazione teologica, occorre qualcosa d’altro.

Don Gianni Sini, esorcista sardo, spiega che non esistono corsi specifici per esorcisti nelle facoltà teologiche, il che porta i vescovi a cooptare sacerdoti non sempre predisposti per questo ministero. Inoltre, anche tra i preti c’è scetticismo riguardo all’azione straordinaria del diavolo. Molti tendono a ridurla a una forma di malattia o a un fatto psichiatrico. Tuttavia, don Sini sottolinea che la realtà di Satana oggi è presente e non può essere elusa o ridotta a un mito.

La grande sfida per i sacerdoti che combattono Satana è l’occultismo. Il lavoro degli esorcisti è fondamentale contro i nuovi artigiani del diavolo. Tuttavia, la scarsità di esorcisti è dovuta alla mole di lavoro e all’impegno richiesto da questo ministero. Pochi sacerdoti si rendono disponibili perché sanno che è un impegno che richiede tempo e dedizione. Inoltre, i pochi esorcisti sul territorio sono sempre più oberati e sotto stress.

L’Aie conta attualmente 905 esorcisti in tutto il mondo, con l’Europa al primo posto (70%), seguita dal Nordamerica (13%), il Sudamerica (11%) e l’Asia (6%). In Africa, dove la stregoneria è diffusa, gli esorcisti sono solo 13. La mancanza di un ricambio generazionale è un altro problema, così come l’adattamento del maligno all’era di internet, che ha creato nuove sfide per gli esorcisti.