Ernesto Chevanton: un viaggio dal buio alla rinascita tra sport e vita semplice

Ernesto Chevanton, ex attaccante del Lecce, condivide la sua lotta contro la depressione post-carriera e il percorso verso una vita autentica e serena attraverso piccoli gesti quotidiani.
Ernesto Chevanton: un viaggio dal buio alla rinascita tra sport e vita semplice - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

Ernesto Chevanton, ex attaccante uruguaiano e leggenda del Lecce, ha recentemente affrontato uno dei momenti più critici della sua vita. Dopo aver dedicato anni alla carriera calcistica, Chevanton si è trovato a fare i conti con la depressione, un’esperienza profonda e spesso fraintesa, che diventa ancora più complessa quando il palco della fama viene abbandonato. In una serie di interviste e dichiarazioni, il giocatore ha condiviso il suo percorso personale della lotta contro la malattia e la riscoperta della felicità attraverso una vita semplice e autentica.

Il legame con il Lecce e la difficile separazione

Ernesto Chevanton è ricordato per essere il miglior marcatore della storia del Lecce in Serie A, dove ha lasciato un’impronta indelebile. La sua avventura con il club salentino si è conclusa lo scorso giugno dopo quattro anni di lavoro nelle giovanili, un’esperienza che ha dedicato con passione e impegno. Nonostante la separazione non fosse una sua scelta, Chevanton si è detto dispiaciuto per non poter continuare a far parte di una realtà a lui tanto cara. “Mi piacerebbe tornare,” ha dichiarato, sottolineando il suo legame profondo con il team e la comunità che lo ha accolto calorosamente.

Nella sua parola si percepisce un senso di nostalgia per i legami costruiti e per l’ambiente che l’ha visto crescere sia come calciatore che come persona. In effetti, Chevanton ha scelto di stabilirsi a Lecce, un luogo dove ha investito nel suo benessere, dedicandosi a progetti agricoli e alla cura della sua tenuta. Questa sua scelta non solo riflette l’amore per il territorio, ma rappresenta anche un tentativo di ricostruire la sua vita dopo il ritiro dal calcio, un periodo difficile per molti sportivi, spesso segnato dalla mancanza di supporto emotivo e sociale.

La battaglia contro la depressione

La testimonianza di Chevanton sulla depressione rappresenta un richiamo forte e chiaro alla realtà che molti ex atleti possono affrontare una volta tolto il tappeto rosso della carriera. “Ho pianto senza sapere il perché,” racconta, descrivendo un’esperienza che ha portato a sentimenti di isolamento e angoscia profonda. Dopo sei mesi dalla fine della sua carriera, si è trovato a fronteggiare una fase oscura, dove il semplice atto di uscire di casa si trasformava in una sfida impossibile.

La sua esperienza è un invito a riconoscere la fragilità umana e la necessità di affrontare i problemi mentali con serietà. Chevanton ha imparato che chiedere aiuto è fondamentale, e la condivisione delle proprie esperienze con altri che si trovano in una situazione simile può essere una delle chiavi per la guarigione. “La depressione tra gli ex calciatori è molto più comune di quanto si pensi,” ha affermato, puntando il dito sulla necessità di un dialogo più aperto su questi temi.

La riscoperta della felicità e una vita autentica

Oggi, a 44 anni, Chevanton ha trovato un nuovo equilibro e una nuova serenità attraverso una vita fatta di piccoli gesti quotidiani. La cura della sua tenuta agricola e l’amore per gli animali e la natura sono diventati il suo rifugio. I lavori manuali, come la costruzione di una voliera o la cura dell’orto, rappresentano una forma di terapia e un modo per riconnettersi con se stesso. “Ora mi bastano piccole cose per stare sereno,” afferma con un sorriso, ribadendo l’importanza di coltivare la propria felicità attraverso la semplicità.

Chevanton ha avviato una nuova routine che comprende l’attività fisica, praticando ormai anche kickboxing, un’attività che ha riempito il vuoto lasciato dalla carriera sportiva. Questi cambiamenti non solo hanno migliorato il suo benessere fisico, ma hanno anche contribuito a farlo sentire parte di una comunità, dove il sostegno reciproco e i legami sociali possono rinvigorire lo spirito.

La sua storia è un messaggio di speranza e resilienza. La vita, fitta di alti e bassi, ha insegnato a Chevanton il valore delle esperienze autentiche e dei legami sinceri, e oggi vive con una nuova prospettiva, consapevole che la vera felicità non si misura con il lusso ma con i momenti condivisi con le persone amate e la bellezza delle piccole cose.

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