Eraldo Affinati: l’intreccio tra esperienze di vita e l’arte della scrittura

Eraldo Affinati: un viaggio nella vita attraverso la letteratura

Eraldo Affinati, noto scrittore e insegnante, ha sempre posto la vita e la conoscenza al centro della sua scrittura. La parola e la letteratura sono per lui strumenti fondamentali per comunicare e dare un senso alle esperienze. Il suo ultimo libro, “Delfini, vessilli, cannonate”, racchiude in sé tre elementi chiave: navigazione, bandiere e armi, che rappresentano rispettivamente il viaggio, i simboli e i conflitti. Affinati è anche il creatore delle scuole per l’insegnamento gratuito della lingua italiana agli immigrati, un progetto che riflette la sua convinzione nell’importanza dell’educazione intellettuale e sentimentale per sviluppare relazioni autentiche con il mondo e gli altri. I suoi libri, come “Campo di sangue”, che narra di un viaggio a piedi da Venezia ad Auschwitz, riflettono la sua sensibilità etica e la sua identità formata dalla memoria personale e dalla letteratura. Il suo ultimo libro, intitolato “Autobiografia letteraria”, è un viaggio di crescita e formazione attraverso le letture che hanno segnato la sua vita. Diviso in 21 capitoli tematici, il libro rappresenta un ritrovamento di sé nel passato e offre una lettura paradigmatica e emblematica. Ad esempio, nel capitolo dedicato alla “Madre”, Affinati esplora il tema della migrazione attraverso il ricordo della sua stessa madre e di personaggi letterari come Lena Grove in “Luce d’agosto” di Faulkner. Attraverso libere associazioni, Affinati cita anche opere di autori come Grazia Deledda, Gertrud Colmar, Aharon Appelfeld e Inoue Yasushi, offrendo una panoramica completa del tema materno nella letteratura. Il libro si conclude con versi dedicati alla madonna di Guadalupe a Città del Messico, che rappresentano un omaggio personale dell’autore. “Delfini, vessilli, cannonate” è un libro intimo che rivela la profondità dell’esistenza di Affinati e la sua lezione intellettuale.

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