Emicrania, esperti sollecitano il riconoscimento come malattia cronica e nuove terapie

emigrazione e costi dell’emicrania: evento a roma per sensibilizzare su una malattia cronica che colpisce soprattutto le donne e impatta il sistema sanitario nazionale
"Emicrania: esperti chiedono riconoscimento come malattia cronica e sviluppo di nuove terapie." "Emicrania: esperti chiedono riconoscimento come malattia cronica e sviluppo di nuove terapie."
"Nel 2025, esperti chiedono il riconoscimento dell'emicrania come malattia cronica e l'introduzione di nuove terapie per migliorare la qualità della vita dei pazienti."

L’emicrania, che va ben oltre un semplice mal di testa, si presenta come la principale causa di invalidità tra le giovani donne, comportando costi enormi per il Servizio Sanitario Nazionale. Questo tema cruciale è stato al centro dell’evento “EMpatia, EMpowerment, EMicrania – Vivere la vita”, svoltosi alla Casa del Cinema di Roma. Qui, esperti, rappresentanti di istituzioni, associazioni scientifiche e pazienti si sono uniti per discutere l’importanza di riconoscere l’emicrania come una malattia cronica. L’incontro, organizzato da Organon Italia, ha visto anche l’annuncio dell’ingresso dell’azienda nel network globale “Migraine Friendly Workplace”, promosso dall’European Migraine Headache Alliance (Emha), un’iniziativa che riunisce aziende impegnate a combattere gli stigmi e a garantire l’inclusione di chi soffre di emicrania.

La disabilità dell’emicrania

L’emicrania è una condizione debilitante, caratterizzata da un dolore intenso e pulsante che può durare ore o addirittura giorni. Spesso accompagnata da nausea, vomito e una sensibilità acuta a luce, suoni e odori, questa malattia colpisce circa il 12% della popolazione mondiale, con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini. In Italia, si stima che circa 6 milioni di persone ne soffrano, di cui 4 milioni sono donne. Le conseguenze di questa condizione si estendono ben oltre il dolore fisico, influenzando negativamente la vita relazionale, la carriera e la salute mentale. Un sondaggio ha rivelato che il 25% delle donne emicraniche ha riportato sintomi di ansia e depressione legati agli attacchi.

Cristina Tassorelli, direttore del Headache Science Centre dell’Irccs Mondino e Past President dell’International Headache Society, sottolinea l’importanza di creare una cultura dell’emicrania, per eliminare lo stigma e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità di questa patologia. È cruciale che i pazienti siano informati sui percorsi di cura disponibili, per ricevere un trattamento adeguato in base alla severità della malattia e a fattori individuali come età e genere.

Le nuove terapie e la necessità di riconoscimento

La confusione tra emicrania e mal di testa comune porta spesso a diagnosi tardive. Uno studio condotto in dieci paesi europei ha rivelato che il 40% dei pazienti ha atteso oltre cinque anni per ricevere una prescrizione dopo la diagnosi. Piero Barbanti, direttore dell’Unità per la cura e la ricerca su Cefalee e dolore dell’Irccs San Raffaele di Roma, evidenzia che l’emicrania è una delle patologie neurologiche più studiate, con una vasta gamma di opzioni terapeutiche disponibili. Tra queste, i farmaci per la terapia acuta, come antinfiammatori e triptani, e quelli per la profilassi, come anticonvulsivanti e betabloccanti, sono fondamentali per gestire gli attacchi. Recentemente, gli anticorpi monoclonali anti-Cgrp hanno mostrato risultati promettenti, riducendo significativamente la frequenza e l’intensità degli attacchi.

Tuttavia, nonostante l’efficacia di queste nuove terapie, il loro utilizzo rimane insufficiente, contrariamente a quanto suggerito dalle linee guida europee. In Italia, l’impatto economico dell’emicrania è stimato intorno ai 20 miliardi di euro all’anno, considerando sia i costi diretti che quelli indiretti, con questi ultimi che rappresentano il 90% del costo totale.

Il ruolo di Organon e la sensibilizzazione

Organon si impegna attivamente a migliorare la salute delle donne, concentrandosi su patologie che colpiscono in modo sproporzionato il genere femminile. Flavia Binetti di Organon Italia ha dichiarato che l’emicrania è una delle priorità strategiche dell’azienda, che punta a diventare un partner di riferimento per medici e pazienti. La partecipazione al network “Migraine Friendly Workplace” rappresenta un passo significativo verso la creazione di un ambiente lavorativo inclusivo, dove i dipendenti possano gestire la propria salute senza stigmi.

Elena Ruiz de la Torre, Executive Director di Emha, ha messo in evidenza la necessità di riconoscere le aziende che dimostrano responsabilità e sensibilità nei confronti dei dipendenti affetti da emicrania. La creazione di un ambiente di lavoro che favorisca l’inclusione è essenziale per combattere la stigmatizzazione che spesso i pazienti affrontano.

Un approccio olistico per il futuro

Gli esperti concordano sull’importanza di affrontare l’emicrania con un approccio olistico, che preveda sia la cura che la prevenzione, attraverso l’uso tempestivo delle nuove terapie. È fondamentale che tutti i professionisti coinvolti nella gestione della patologia collaborino in modo multidisciplinare per garantire una presa in carico completa del paziente. Si auspica che le istituzioni, a tutti i livelli, prestino attenzione a questa malattia, riconoscendola come cronica all’interno del Piano nazionale sulla cronicità, al pari di altre condizioni come il diabete e l’insufficienza renale cronica, che comportano costi inferiori rispetto all’emicrania.

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