Un’analisi inquietante delle condizioni attuali del problema della fame globale emerge in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, programmata per il 16 ottobre. La Fao lancia un allerta categorico: la sicurezza alimentare è gravemente minacciata da guerre, cambiamenti climatici e crisi economiche, con ben 733 milioni di persone che soffrono la fame. Inoltre, 2,8 miliardi di individui sono privi di una nutrizione adeguata. Queste cifre rendono chiaro quanto lontani siamo dall’obiettivo di “fame zero” fissato per il 2030.
Nel mettere in evidenza il tema della Giornata dell’Alimentazione, Maurizio Martina, vicedirettore generale della Fao, ha sottolineato l’urgenza di trasformare i sistemi agricoli e alimentari. La necessità di sviluppare nuove strategie per garantire maggiore sostenibilità è vitale. Secondo Martina, l’agricoltura non deve essere vista come un elemento secondario nel contesto della sostenibilità, ma come una componente fondamentale. L’attuale situazione di emergenza richiede un’azione attiva e coordinata, con un focus particolare sui Paesi in via di sviluppo, dove gli effetti della fame e della malnutrizione sono più acuti.
Martina, durante le sue dichiarazioni, ha sostenuto che i dati attuali non solo sono preoccupanti, ma rappresentano un segnale di allerta per tutti i governi. È necessaria una mobilitazione generalizzata per avvicinarsi all’obiettivo di fame zero, che pare ormai sfuggente. In un momento storico in cui le sfide globali sono moltiplicate, la responsabilità non ricade solo sui governi, ma anche sui cittadini, che sono incoraggiati a giocare un ruolo attivo. Ciò include azioni quotidiane come la riduzione dello spreco alimentare domestico.
Le parole del vicedirettore della Fao sono state accompagnate dalla citazione di recenti dichiarazioni del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. Durante i festeggiamenti per l’ottantesimo anniversario di Coldiretti, il Capo dello Stato ha evidenziato l’importanza di affrontare la fame come una questione di emergenza globale. Questo messaggio è stato rielaborato da Martina, il quale ha messo in evidenza che la celebrazione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione deve servire come richiamo alla responsabilità collettiva nell’affrontare tali sfide.
Martina ha ribadito che la Fao non sta celebrando soltanto se stessa in questa giornata commemorativa, ma sta ponendo l’accento sul lavoro cruciale che svolge da decenni. La Fao ha intenzione di rendere questa celebrazione non solo un’occasione di ricordo, ma anche un’opportunità per riaffermare il proprio ruolo nel contesto attuale, in particolare in situazioni di grave crisi come quelle che stiamo vivendo.
Come parte delle celebrazioni, la Fao ha organizzato il World Food Forum, un evento che si svolge dal 14 al 18 ottobre. Questo forum mira a trasformare le celebrazioni in un contesto di scambio di buone pratiche, focalizzando l’attenzione su innovazione, ricerca e necessità di investimenti per sviluppare soluzioni concrete. L’obiettivo è mettere in moto una potente macchina globale in grado di mobilitare competenze e risorse verso un sistema alimentare più sicuro e sostenibile, con un forte focus sui giovani e sul loro coinvolgimento attivo nel settore agricolo.
Un’altra iniziativa significativa è la creazione del Museo e della Rete per l’Agricoltura e l’Alimentazione a Roma, prevista per essere inaugurata in concomitanza con l’ottantesimo anniversario della Fao. Questo museo sarà non solo un patrimonio culturale permanente, ma anche una risorsa accessibile al pubblico, destinato a educare le famiglie italiane e i visitatori su temi cruciali legati all’agricoltura e all’alimentazione.
In questo contesto complesso e dinamico, il messaggio centrale resta l’urgenza di unire le forze e intensificare gli sforzi per raggiungere la sicurezza alimentare globale e porre fine alla fame nel mondo.