Eli Iserbyt, noto ciclista belga già campione del mondo juniores e tre volte campione europeo di ciclocross, si trova attualmente a fare i conti con un calvario sportivo che dura da tre anni. Il suo travaglio, dovuto alla sindrome del piriforme, ha costretto il ciclista a dover rinunciare a prestazioni ottimali e a vedere la sua carriera condizionata da un dolore persistente. Iserbyt, in queste settimane, ha affrontato una stagione di ciclocross da dimenticare, caratterizzata da ritiro e prestazioni deludenti. La speranza, ora, è che la cura possa portare a qualche miglioramento.
Per Eli Iserbyt, il mese di dicembre si è aperto con una brutta sorpresa. Dopo il suo quinto posto al Trofeo di Herentals, il ciclista ha dovuto ritirarsi durante la terza prova di Coppa del Mondo di ciclocross a Namur, vittima del riacutizzarsi del dolore provocato dalla sindrome del piriforme. Iserbyt ha affermato: “Non è certamente una novità per me, sono tre anni che ne soffro.” Questo disturbo causa un’infiammazione che colpisce il nervo sciatico e genera un fastidioso dolore nella parte posteriore del bacino. L’atleta ha descritto la sua situazione con frasi cariche di frustrazione: “Ho un nervo schiacciato nella gamba sinistra. La scorsa stagione non mi ha dato quasi fastidio, ma ora l’infortunio è tornato, fa male ed è fastidioso.”
Seppur in passato riuscisse a convivere con l’infortunio, Iserbyt ammette che ora la situazione è diventata insostenibile. “Devo pregare che il dolore passi da solo, come è successo negli ultimi anni. È un po’ come la lotteria: a volte c’è, a volte no. Viene e va,” ha spiegato il ciclista, facendo riferimento anche ai momenti in cui il dolore diventa più intenso, in particolare durante le salite prolungate.
La sindrome del piriforme è una condizione medica che si verifica quando il muscolo piriforme, situato nella parte posteriore del bacino, esercita pressione sul nervo sciatico, causando infiammazione e dolore. Questo problema non è raro tra gli atleti, specialmente per coloro che praticano sport ad alta intensità come il ciclismo. La sindrome può manifestarsi con sintomi quali dolore intenso ai glutei e, in alcuni casi, dolori irradiati alla gamba, noti come sciatalgia.
La gestione di questa sindrome può rivelarsi complessa. Tra le terapie disponibili ci sono massaggi, terapie fisiche e, quando i sintomi sono molto severi, iniezioni di corticosteroidi. Tuttavia, in fase di competizione, come nel caso di Iserbyt, l’uso di iniezioni è quasi sempre escluso. “Stiamo cercando di contenerlo per il momento con il dry needling, ma con un trattamento del genere tocchi parecchio quel muscolo,” ha detto il ciclista. Questo metodo, che si basa su un approccio simile all’agopuntura, ha però limiti di applicazione e tempistiche, costringendo Iserbyt a rimandare eventuali operazioni chirurgiche che potrebbero risolvere il problema.
La stagione agonistica di Eli Iserbyt è più incerta che mai. Il suo stato di salute non solo ha un impatto diretto sulle sue prestazioni competitive, ma anche sul suo morale. Ogni ritiro e ogni gara sotto tono amplificano la sensazione d’impotenza di un atleta che è abituato a salire sul podio. “Spero che in settimana ci siano miglioramenti,” ha affermato Iserbyt, che sa bene quanto sia importante pianificare il suo calendario di competizioni in base alle sue condizioni fisiche. La sua carriera sportiva è oggi a una svolta critica, in cui la salute deve essere presa in considerazione tanto quanto le competizioni.
In questo contesto, Iserbyt è chiamato a prendere decisioni difficili: dover rivedere il suo programma di gare potrebbe significare sacrificare eventi importanti nel sottile equilibrio tra il desiderio di competere e la necessità di recuperare. La speranza è ora quella di ristabilire un equilibrio che possa permettere a Iserbyt di tornare a disputare le competizioni, tornando ad esprimersi come i tifosi e il mondo dello sport conoscono bene.