L’Esposizione internazionale delle due ruote (Eicma) si tiene a Milano fino al 12 novembre, riunendo l’industria mondiale delle due ruote per discutere delle sfide attuali. Il convegno “Globalizzazione e nuovi paradigmi produttivi: come l’industria delle due ruote interpreta la complessità delle sfide in atto”, organizzato da Eicma e Confindustria Ancma, ha offerto un’occasione di formazione e confronto per gli imprenditori del settore.
Il convegno ha iniziato con un discorso di Gianluca Di Loreto di Bain & Company Italia, che ha fornito dati e analisi sulle dinamiche globali. Si è discusso dell’aumento demografico in Asia, che sarà sette volte superiore a quello in Europa entro il 2040, e delle conseguenze economiche e finanziarie. Si è anche evidenziato il ruolo predominante della Cina nella produzione di materie prime come acciaio e alluminio, nonché nel mercato dei semiconduttori. Di Loreto ha confermato che c’è un riequilibrio dei prezzi delle materie prime nel settore delle due ruote, come acciaio, gomma, plastica e gas naturale, che erano aumentati durante la pandemia. Questo ha portato i produttori europei di biciclette a rivedere le catene di approvvigionamento e a spostare la produzione in Europa.
Si è anche discusso della transizione verso la mobilità elettrica, che sta avvenendo più velocemente in Asia rispetto all’Europa. L’Europa cerca di difendere le sue nicchie di mercato basate sulla produzione di qualità, ma la concorrenza asiatica è sempre più aggressiva e qualificata. Secondo Di Loreto, le aziende europee devono investire nella ricerca e sviluppo, puntare sulla crescita dimensionale e sulla sostenibilità per rimanere competitive.
Durante la tavola rotonda, i manager del settore hanno sottolineato l’importanza di investire nella ricerca e sviluppo per proteggere la creatività e la produzione europea. Hanno anche evidenziato il ruolo della sostenibilità come vantaggio competitivo e come attrattiva per i giovani talenti. Infine, si è discusso della necessità di creare un contesto competitivo con regole uguali per tutti, anziché contrastare l’avanzata asiatica con protezionismo e dazi.