L’Egitto ha proposto di stabilire una zona cuscinetto per interrompere i bombardamenti intorno al valico di Rafah, l’unico punto di contatto con il mondo esterno per i due milioni di abitanti della Striscia di Gaza. Questa proposta arriva nel giorno in cui il ministero degli Esteri egiziano smentisce le informazioni sulla chiusura del valico.
Il valico di Rafah è aperto, ma le sue strutture sul lato palestinese sono state danneggiate a causa dei bombardamenti israeliani. Il governo egiziano ha invitato Israele a evitare di colpire il lato palestinese del valico per consentire i lavori di riparazione e sostenere i fratelli palestinesi nella Striscia di Gaza.
Il valico di Rafah è stato colpito da raid israeliani martedì pomeriggio, dopo che il governo israeliano aveva annunciato lo stop delle forniture di cibo, carburante ed altri beni a Gaza.
Dopo le notizie sulla chiusura del valico, il governo egiziano smentisce e chiede ai Paesi e alle organizzazioni internazionali di inviare aiuti umanitari per Gaza all’aeroporto di El-Arish, a 56 chilometri dal valico di frontiera. La Giordania ha già inviato aiuti, ma non è ancora chiaro se potranno effettivamente entrare a Gaza.
L’apertura del valico di Rafah è legata all’apertura di corridoi umanitari con Gaza. Gli Stati Uniti stanno conducendo consultazioni con Israele ed Egitto per garantire l’arrivo di aiuti umanitari e una via di fuga per i civili palestinesi, già sotto i raid israeliani.
L’Egitto si oppone all’idea di istituire corridoi umanitari per far uscire i palestinesi da Gaza, sostenendo il diritto dei palestinesi a difendere la loro causa e la loro terra.