Edoardo Pesce, l’attore romano noto per i suoi ruoli drammatici e intensi, presenta il suo nuovo spettacolo “Scanzonato” il 3 e 4 gennaio al Teatro Garbatella. Con uno stile che rievoca le atmosfere di “La La Land” e i costumi ispirati a “Peaky Blinders”, Pesce racconta il suo percorso artistico e sogni futuri, mescolando la sua passione per la musica e il teatro in un’esperienza coinvolgente e divertente.
Un viaggio tra musica e comicità
“Scanzonato” rappresenta una fusione unica di teatro e musica, dove Edoardo Pesce si esibisce con la chitarra di Stefano Scarfone, alternando brani originali e monologhi. L’attore racconta che ha sempre sognato di esplorare il mondo della stand-up comedy, e questo spettacolo rappresenta la sua opportunità di farlo: “In questo show, io sono la parte meno seria,” confessa con ironia. La scaletta include alcuni dei suoi pezzi più amati, insieme a brani freschi e nuovi, offrendo al pubblico un assaggio del suo mondo artistico.
La scelta del titolo “Scanzonato” non è casuale; Pesce desidera portare un po’ di leggerezza in un’epoca caratterizzata dal politicamente corretto. “Mi sento scanzonato,” sottolinea, “visto che nei miei ruoli spesso interpreto il drammatico o il ‘cattivo’.” Il suo obiettivo è quello di intrattenere e far ridere, creando un ambiente sereno. E a chiudere il cerchio, l’attore scherza sulla comodità delle poltrone del teatro, un aspetto che sicuramente sarà apprezzato dal pubblico.
I prossimi progetti di Edoardo Pesce
Reduci dal successo di “Dogman,” film per il quale ha ricevuto il Nastro d’Argento e il David di Donatello, Pesce ha un catalogo di produzioni passate come “Christian,” “Romanzo Criminale” e “I Cesaroni.” Tuttavia, ciò che lo tiene sveglio la notte è un sogno che vorrebbe realizzare: una reinterpretazione di “Rugantino” con un’impronta moderna. L’idea prevede una messa in scena che celebri il classicismo del testo con un tocco fresco e visivamente accattivante, combinando elementi di “La La Land” e la stilizzazione di “Peaky Blinders.”
Pesce immagina attori come Francesco Favino nel ruolo di Mastro Titta, apprezzando la sua abilità canora, e Sergio Castellitto come Papa. Per il personaggio di Rosetta, vede in Silvia D’Amico l’interprete ideale, notando la sua potente voce. La visione artistica di Pesce include mostrando le emozioni e la drammaticità in modo cinematografico, un processo sicuramente denso di sfide.
Una riflessione sulla modernità di Rugantino
Parlando di “Rugantino,” Pesce riconosce il valore intrinseco di un testo che risuona ancora oggi. La storia presenta una donna forte che affronta relazioni tossiche, un tema contemporaneo di grande rilevanza. L’attore lamenta che, ad eccezione della versione di Adriano Celentano del 1979, il racconto non è stato adeguatamente esplorato nel mondo del cinema moderno. La proposta di riproporlo in una forma attuale si presenta come un’opportunità per dare nuova vita a un classico della tradizione romana.
Pesce non si ferma qui nel suo invito all’azione. Rivolgendosi ai giovani artisti, mette in guardia riguardo le aspettative e le delusioni nel mondo dello spettacolo. “A chi mi chiede consigli dico sempre di seguire le proprie passioni,” afferma con determinazione. I giovani, secondo lui, tendono a sopravvalutare la rapidità con cui possono raggiungere i loro obiettivi. La chiave per il successo è restare aperti alle opportunità, mantenendo viva la spontaneità e non dimenticando che anche il percorso più difficile può rivelarsi un viaggio gratificante.
E così, al Teatro Garbatella, il palcoscenico attende il ritorno di Pesce, pronto a mostrarsi in una nuova luce, tra risate e melodie, un’opera che promette di essere tanto seria quanto divertente, proprio come lui.