Durante la notte, la nave ong Sea Eye 4 ha effettuato un’evacuazione medica d’urgenza al largo di Lampedusa. Una donna nigeriana, al sesto mese di gravidanza e in condizioni critiche, è stata trasbordata sulla motovedetta Cp306 della Guardia costiera e successivamente sbarcata a molo Favarolo. Da qui è stata trasferita al Poliambulatorio tramite ambulanza.
Richiesta di evacuazione respinta dall’Italia
La Sea Eye 4 ha dichiarato di aver richiesto più volte al Soccorso Marittimo Italiano l’evacuazione sanitaria urgente della donna. Tuttavia, l’Italia ha risposto di fare riferimento al Centro libico di controllo delle emergenze marittime e al servizio di telemedicina italiano. Solo dopo che quest’ultimo ha concluso che il trasferimento era necessario, l’evacuazione è stata autorizzata.
Rischi durante l’operazione di salvataggio
Durante l’operazione di salvataggio, oltre alla donna incinta, altre due persone sono cadute in acqua rischiando di annegare. Fortunatamente, sono state prontamente soccorse e portate in salvo.
Indicazioni alle autorità italiane
Le autorità italiane hanno dato istruzioni alla Sea Eye 4 di dirigere verso il porto di Vibo Valentia dopo aver effettuato l’evacuazione medica a Lampedusa. Qui, le restanti persone soccorse potranno sbarcare.
La nota della Sea Eye 4
La Sea Eye 4 ha diffuso una nota in cui sottolinea le difficoltà incontrate nel richiedere l’evacuazione medica urgente. La nave ha ribadito la necessità di un intervento tempestivo per garantire la salute e la sicurezza delle persone a bordo.
Conclusioni
L’evacuazione medica d’urgenza dalla nave Sea Eye 4 rappresenta un episodio che evidenzia le complessità e le sfide che le organizzazioni umanitarie affrontano nel garantire il soccorso e l’assistenza alle persone in mare. La situazione mette in luce anche la necessità di una maggiore cooperazione tra i paesi per garantire risposte rapide ed efficaci in caso di emergenze.