Una lettera insolita è stata pubblicata sull’Avvenire da don Maurizio Patriciello, il prete del noto Parco Verde di Caivano, che ha espresso forti critiche nei confronti di Roberto Saviano, noto scrittore anti-camorra. La questione riguarda gli ultimi eventi di cronaca che hanno coinvolto il comune napoletano, tra criminalità, degrado e violenza, e in particolare la visita della premier Giorgia Meloni. Don Patriciello contesta un’intervista rilasciata da Saviano a Repubblica, in cui lo scrittore attacca Meloni affermando che la sua visita “propagandistica” a Caivano “è la fine di tutto”. Secondo il prete, Saviano “cade nella trappola della facile diagnosi”.
Nella sua lettera, don Patriciello sostiene che Saviano non ha affrontato adeguatamente la complessità della situazione di Caivano e si è limitato a dare una diagnosi superficiale. Il prete sottolinea che la visita di Meloni è stata un gesto di solidarietà nei confronti dei cittadini di Caivano che vivono in condizioni difficili a causa della presenza della criminalità organizzata. Don Patriciello critica anche l’atteggiamento di Saviano, definendolo “egoista” e “autoreferenziale”, e sottolinea che la lotta alla camorra richiede un impegno collettivo e non solo individuale.
Il prete conclude la sua lettera invitando Saviano a visitare personalmente Caivano e a confrontarsi con la realtà quotidiana della gente del posto. Sottolinea che solo attraverso un dialogo costruttivo e un impegno comune sarà possibile combattere la camorra e migliorare le condizioni di vita della comunità.
Questa discussione tra il prete anti-camorra e lo scrittore anti-camorra evidenzia l’importanza di affrontare il problema della criminalità organizzata in modo completo e non superficiale. È fondamentale che tutti, sia le istituzioni che i singoli cittadini, si impegnino attivamente per contrastare la camorra e promuovere il benessere delle comunità colpite da questa piaga.