Secondo il VI Report italiano sulle terapie avanzate, condotto dall’Agenzia del farmaco (AIFA) e presentato a Roma, l’accesso alle terapie avanzate in Italia è caratterizzato da complessità e disuguaglianze regionali. In media, ci vogliono 216 giorni per l’accesso al primo acquisto regionale a seguito della Determina di prezzo e rimborso. Tuttavia, esistono differenze significative tra le regioni del Nord (155 giorni), del Centro (126 giorni) e del Sud (249 giorni).
Inoltre, i consumi delle terapie avanzate sono il doppio nelle regioni del Nord e del Centro rispetto al Sud, a causa della maggiore concentrazione di centri attivi nelle prime due. Questo potrebbe essere dovuto non solo a una maggiore domanda, ma anche alla mobilità regionale.
Il report fornisce anche una panoramica sugli indirizzi della ricerca, un approfondimento sull’uso, l’accesso e la disponibilità delle terapie avanzate in Italia, nonché l’aggiornamento del panorama regolatorio degli ATMP in Europa.
Secondo Francesco Trotta, Direttore Settore Health Technology Assessment dell’AIFA, le terapie avanzate sono disponibili su tutto il territorio nazionale e assorbono un numero limitato di risorse economiche. Tuttavia, esiste un’eterogeneità regionale in termini di consumi, con dati che al Nord e al Centro sono il doppio che al Sud.
Le terapie avanzate sono caratterizzate da innovatività del processo produttivo e incertezza sulla dimensione e la durabilità degli effetti. Inoltre, spesso richiedono processi assistenziali complessi. La maggior parte delle terapie avanzate approvate finora sono terapie one-shot, ovvero somministrate una sola volta. Questo pone sfide al Servizio sanitario nazionale (SSN), che si assume l’onere finanziario di pagare queste terapie, i cui benefici si verificano nel tempo, mentre la gestione delle risorse è a breve termine.
Un altro aspetto fondamentale riguarda i pazienti e i loro caregiver, che devono affrontare le complessità legate all’innovazione tecnologica delle terapie e alle caratteristiche delle patologie spesso rare e invalidanti. Annalisa Scopinaro, Presidente Uniamo, Federazione italiana malattie rare, sottolinea l’importanza di una comunicazione specifica e continua con il paziente, affinché possa essere informato correttamente e prendere decisioni consapevoli riguardo alle opzioni terapeutiche disponibili.