L’Italia potrebbe avere entro la fine dell’anno una legge definitiva per l’oblio oncologico, che permetterebbe alle persone guarite da un tumore di cancellare gli effetti negativi ‘burocratici’ che la malattia ancora oggi lascia nella ricerca del lavoro, nelle adozioni, nella sottoscrizione di un mutuo o di un’assicurazione. Il provvedimento, già approvato all’unanimità dalla Camera, è in attesa dell’approvazione del Senato. Il testo, proposto dal Cnel, ha trovato largo consenso tra i deputati.
Prossimo passo: l’approvazione del Senato
La Commissione Sanità del Senato ha garantito che il provvedimento sarà schedulato entro pochi giorni. Entro novembre la legge dovrebbe diventare effettiva, subito dopo l’approvazione da parte del Senato. Questo è quanto afferma Francesco Cognetti, presidente della Federazione oncologici, cardiologi ed ematologi (Foce), intervenendo all’incontro ‘Oblio oncologico: una battaglia di civiltà’. La legge è stata accolta positivamente da Beatrice Lorenzin, ex ministra della Salute, che sottolinea l’importanza di discutere il testo prima della legge di Bilancio.
Auspicio per tempi brevi
Renato Brunetta, presidente del Cnel, auspica che la discussione avvenga prima della legge di Bilancio, anche se non è nelle loro possibilità definire il calendario del Senato. Il testo approvato alla Camera dispone la “parità di trattamento, non discriminazione e garanzia del diritto all’oblio delle persone guarite da patologie oncologiche” e indica le condizioni per il “rispetto del diritto all’oblio oncologico in diversi ambiti”.
Il ministro della Salute Schillaci: progressi nella lotta al cancro
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato che nel 2020 sono stati stimati oltre 3 milioni e seicentomila pazienti viventi dopo la diagnosi di malattia oncologica, un aumento del 37% rispetto a 10 anni prima. Il 27% di queste persone è considerato ‘guarito’. Schillaci ha sottolineato che nonostante i progressi nella cura del cancro, non esiste ancora una guarigione giuridica e sociale. Ha definito l’oblio oncologico una “battaglia di civiltà” e ha ringraziato le associazioni per aver dato voce a questa istanza.
Discriminazioni dopo la guarigione
Schillaci ha evidenziato che chi guarisce dal cancro si trova ancora di fronte a ostacoli che impediscono il ritorno alla normalità, come nella ricerca del lavoro, nelle adozioni, nella sottoscrizione di un mutuo o di un’assicurazione. Porre fine a queste discriminazioni è una “battaglia di civiltà” secondo il ministro della Salute.
Sostegno del governo alla legge sull’oblio oncologico
Il ministro Schillaci ha sottolineato il sostegno del governo alla legge sull’oblio oncologico, che garantisce diritti e parità di trattamento alle persone che escono dalla malattia neoplastica. Il pieno reinserimento sociale è cruciale nel percorso del paziente oncologico, e il reinserimento lavorativo è uno degli obiettivi del Piano oncologico nazionale 2023-2027. La lotta al cancro è una priorità assoluta per il ministero della Salute e richiede il contributo di tutti.