Il Comune di Siracusa ha negato la partecipazione a un bambino di 9 anni con sindrome di Down alla Marcia dei diritti dell’infanzia, che si terrà dopodomani come parte della Giornata mondiale dei diritti dei bambini. La decisione è stata comunicata ai genitori del bambino tramite una pec.
Il bambino, di nome Ruben, è un disabile gravissimo che frequenta la scuola per un massimo di 3 ore al giorno, con l’assistenza di un insegnante di sostegno e un assistente Asacom. Nonostante i suoi compagni di classe parteciperanno alla marcia, il Comune ha sottolineato che non sono state specificate le ore di partecipazione di Ruben e che manca l’assenso dell’Istituto. Inoltre, afferma che la richiesta è stata presentata troppo tardi per poter effettuare le necessarie verifiche e ottenere l’accettazione dell’operatore.
Il padre di Ruben, Antonio Gallitto, ha spiegato di aver inviato una pec il 16 novembre e ritiene che ci fosse abbastanza tempo per le verifiche richieste. Ha anche sottolineato che la scuola non ha mai avuto problemi a fornire il parere richiesto e che il Comune ha aderito alla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che sottolinea l’uguaglianza e la non discriminazione. Gallitto si chiede se questi documenti siano solo parole scritte, mentre la realtà sembra essere diversa. Si chiede se l’unico obiettivo sia rispettare il budget di spesa, invece di insegnare ai bambini il rispetto per gli altri e la vera integrazione.
La decisione del Comune di negare la partecipazione di Ruben alla marcia ha sollevato polemiche e ha messo in discussione l’effettiva attuazione dei diritti delle persone con disabilità. Molti si chiedono se sia possibile negare a un bambino con disabilità il diritto di partecipare a un evento che celebra i diritti dei bambini stessi. La vicenda di Ruben mette in luce la necessità di una maggiore sensibilizzazione e attenzione verso le persone con disabilità, affinché possano godere appieno dei loro diritti e partecipare attivamente alla società.
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