Un’opera d’arte di grande valore è stata donata alla Pinacoteca di Bari dalla famiglia Macario, che ne è stata proprietaria per oltre due secoli. Il dipinto, attribuito alla scuola di Raffaello e molto probabilmente realizzato da Antonio Pirri, è stato identificato come “Madonna con bambino e santi Zaccaria ed Elisabetta”. La Pinacoteca considera questa opera come un pezzo significativo e la esporrà nelle sue collezioni permanenti.
La decisione di donare il quadro alla Pinacoteca “Corrado Giaquinto” è stata presa da Anna Rosaria Macario, deceduta ad Andria, e scritta nel suo testamento. L’opera è stata affidata al cugino Augusto Carbonara, che l’ha consegnata al direttore della Pinacoteca durante una cerimonia a Palazzo Macario, a Noicattaro (Bari). Questo dipinto fa parte di una vasta collezione di tele e tavole d’autore che sono state possedute dai Macario nel corso degli anni.
Il dipinto, che misura 1,17 x 0,87 metri, rappresenta la Vergine seduta in primo piano su un gradino, con il bambino nudo che abbraccia san Giovanni. Nella penombra del portico, a destra, si trovano sant’Elisabetta e Zaccaria che dialogano. Sullo sfondo si può ammirare un cielo azzurro e una piazza soleggiata, con un imponente edificio che si erge. L’opera è caratterizzata da una maestosa architettura, con volte a botte, lunette e soffitti a lacunari, e l’edificio sullo sfondo richiama lo stile di Bramante. Nonostante sia stato attribuito alla scuola di Raffaello, il dipinto sembra essere ispirato alle sue opere, come dimostra il sorriso poco espressivo della Madonna, quasi una smorfia. Tuttavia, la grandiosità delle architetture e il San Sebastiano dai capelli ricci, simili a quelli di Zaccaria ritratto in questa natività, suggeriscono che l’autore sia Antonio Pirri, noto per la sua visitazione firmata al museo Poldi Pezzoli.
Questo importante dipinto del 1500, donato alla Pinacoteca di Bari, arricchirà le collezioni permanenti del museo e permetterà ai visitatori di ammirare un’opera d’arte di grande valore storico e artistico. La generosità della famiglia Macario nel condividere questa preziosa opera con il pubblico è un gesto che merita di essere apprezzato e celebrato.
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