Diabete in Italia: 4,5 milioni di malati, ma solo la metà segue le cure prescritte

diabete in italia: 4,5 milioni di casi e un milione di non diagnosticati, necessità di migliorare l’accesso alle cure e alle innovazioni terapeutiche
"Diabete in Italia: 4,5 milioni di malati, solo il 50% segue le cure" "Diabete in Italia: 4,5 milioni di malati, solo il 50% segue le cure"
"Nel 2025, il diabete colpisce 4,5 milioni di italiani, ma solo il 50% segue le terapie raccomandate per una gestione efficace della malattia."

Il diabete rappresenta una crescente sfida per la salute pubblica in Italia, con circa 4,5 milioni di persone colpite dalla malattia. La situazione è ulteriormente complicata: si stima che per ogni due individui diagnosticati, uno ignori di avere il diabete, portando il numero dei non diagnosticati a circa un milione. Questi dati allarmanti sono stati presentati da Riccardo Candido, presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (Amd), durante una conferenza stampa a Roma il 18 marzo 2025, dal titolo “Diabete di tipo 2: investire in salute, tra accesso all’innovazione ed efficienza del Ssn, è la sfida per il futuro”, organizzata da Lilly.

La prevalenza del diabete in Italia

Attualmente, la prevalenza del diabete in Italia si attesta intorno al 7%, con la maggior parte dei casi riconducibili al diabete di tipo 2, che rappresenta circa il 90% delle diagnosi. Le forme meno comuni, come il diabete di tipo 1 e il diabete gestazionale, costituiscono rispettivamente il 5-6% e l’1-2% dei casi. Inoltre, esistono varianti meno frequenti, come il diabete da difetti genetici. La situazione è preoccupante, poiché oltre la metà dei pazienti non segue le cure prescritte, con solo il 56% delle persone con diabete di tipo 2 in grado di mantenere un valore di emoglobina glicata sotto il 7%, un obiettivo cruciale per il controllo glicemico.

Un problema globale

Candido ha evidenziato che a livello globale, il numero di persone affette da diabete supera i 500 milioni, e si prevede che questa cifra possa raggiungere i 1,3 miliardi nei prossimi 25 anni. Anche in Italia, le proiezioni indicano un aumento della prevalenza al 9-10% entro il 2040. Il diabete non è solo un problema di salute individuale, ma una vera e propria pandemia, con un impatto significativo sulla qualità della vita e sui costi per il Servizio Sanitario Nazionale. Infatti, circa l’8% delle spese sanitarie globali è attribuibile a questa malattia.

Le cause della non aderenza alle cure

Le ragioni per cui molti pazienti non raggiungono i risultati sperati nel controllo del diabete sono molteplici. Tra queste, la diagnosi tardiva e l’inizio ritardato del trattamento giocano un ruolo cruciale. Inoltre, l’inerzia terapeutica da parte dei professionisti, che non sempre intervengono in modo tempestivo e incisivo, contribuisce a questa problematica. Anche le difficoltà dei pazienti nel mantenere stili di vita adeguati, come una corretta alimentazione e attività fisica, sono fattori determinanti. Non da ultimo, l’aderenza alle terapie è un aspetto critico: si stima che solo poco più di un paziente su due segua le cure suggerite.

Innovazioni terapeutiche e accesso

Un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dalla disparità nell’accesso alle innovazioni terapeutiche. Candido ha sottolineato l’importanza di terapie come la tirzepatide, che non presenta il rischio di ipoglicemia e offre benefici nel controllo glicemico, nella riduzione del peso corporeo e nella prevenzione di danni cardiovascolari e renali. Tuttavia, l’accesso a queste nuove opportunità terapeutiche rimane problematico in Italia, evidenziando la necessità di interventi sanitari e politiche istituzionali che possano migliorare la gestione della malattia e prevenire le complicanze.

La situazione del diabete in Italia richiede un’attenzione urgente e un approccio multidisciplinare per garantire che le persone affette da questa malattia ricevano le cure e il supporto necessari per vivere una vita sana e attiva.

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