Detenuto in sciopero della fame da 6 mesi denuncia il garante dei diritti umani

Giovane ucraino in sciopero della fame nel carcere di Uta

Un detenuto ucraino nel carcere di Uta, situato a Cagliari, è stato in sciopero della fame per sei mesi, secondo quanto riferito dalla garante regionale delle persone private della libertà, Irene Testa.

Testa ha affermato che il giovane ha perso 18 chili e che la sua vita è in pericolo imminente. Dopo aver trascorso diverse ore con lui, insieme al vice direttore e alla responsabile del trattamento, sono riusciti a farlo bere una cioccolata. Nel momento del congedo, il detenuto l’ha abbracciata come un bambino e Testa ha chiamato la moglie per tranquillizzarla.

La garante ha segnalato l’incidente a tutte le istituzioni responsabili e spera che qualcosa venga fatto al più presto, poiché il tempo stringe. Testa ha espresso la sua preoccupazione per la situazione all’interno del carcere, descrivendo uomini, molti dei quali affetti da gravi problemi psichiatrici, rinchiusi in celle senza nemmeno capire perché siano lì. Ha sottolineato l’importanza di curare queste persone in strutture adeguate.

Testa ha anche menzionato il caso di Beniamino Zuncheddu, un ex allevatore di 58 anni di Burcei, che è stato incarcerato per 32 anni e recentemente rilasciato dopo essere stato condannato all’ergastolo per triplice omicidio. Ha portato i saluti di Zuncheddu a tutti, come richiesto dall’ex detenuto, e ha sottolineato che tutti nel carcere erano a conoscenza della sua presunta innocenza.

La situazione del giovane ucraino in sciopero della fame nel carcere di Uta solleva preoccupazioni sulla condizione delle persone detenute e sulla necessità di garantire un trattamento adeguato e umano. La garante Testa ha fatto appello alle istituzioni competenti affinché intervengano al più presto per risolvere questa situazione critica.

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