Depistaggio sulla strage di via D’Amelio: il ruolo dei Servizi Segreti e la richiesta di rinnovamento dell’istruttoria dibattimentale
Il sostituto procuratore generale di Caltanissetta, Gaetano Bono, ha sottolineato l’importante contributo dei Servizi Segreti nel depistaggio sulle indagini sulla strage di via D’Amelio. Ha inoltre evidenziato il ruolo svolto dal Sisde nel corso degli anni, definendo il personale dei Servizi Segreti come il vero convitato di pietra di questo processo. Tre poliziotti, Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, sono ancora una volta alla sbarra, accusati di concorso in calunnia aggravata dall’avere favorito Cosa Nostra. Nella sentenza di primo grado, l’aggravante mafiosa è stata caduta per due dei tre poliziotti imputati. Bo e Mattei sono quindi stati prescritti, mentre Ribaudo è stato assolto. Durante l’udienza, il sostituto pg Bono ha sottolineato che non si possono escludere le responsabilità del Sisde negli anni e che questo processo cercherà di fare chiarezza sulle zone d’ombra ancora presenti dopo 31 anni dalla strage. In aula erano presenti anche il neo Procuratore generale di Caltanissetta, Fabio D’Anna, e le parti civili Gaetano Murana e Giuseppe La Mattina, ingiustamente condannati all’ergastolo. I figli del giudice Borsellino, Lucia, Manfredi e Fiammetta, erano assenti. Durante l’udienza, la difesa del poliziotto Mario Bo ha depositato nuovi documenti con la richiesta di rinnovamento dell’istruttoria dibattimentale. Il pm Bonaccorso ha inoltre chiesto la deposizione del gip Montalto e dell’avvocato Gerbino, difensore di Candura, l’ex pentito che si autoaccusò del furto dell’utilitaria utilizzata come autobomba nella strage di via D’Amelio. L’udienza è stata sospesa e il processo è stato rinviato al prossimo 28 novembre.