Gli ultimi casi di Dengue nel Lodigiano risalgono ai primi giorni di ottobre, seguiti da un’ulteriore disinfestazione per eliminare le zanzare infette. Secondo Marino Faccini, direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria dell’Ats Milano Città metropolitana, si spera che questi siano gli ultimi casi, considerando il calo delle temperature e la diminuzione delle zanzare.
L’età media delle persone colpite dal virus è di 56 anni, con una prevalenza di anziani. Dei 30 casi autoctoni confermati, solo 6 hanno richiesto il ricovero in ospedale, senza conseguenze fatali. Le infezioni sono state riscontrate in persone di età compresa tra i 3 e gli 88 anni, senza una fascia d’età particolarmente sensibile.
L’andamento dei contagi non ha seguito una curva a picco, ma si è sviluppato gradualmente nel corso di due mesi. I casi sono comparsi a un ritmo di 1-2, massimo 3, diluiti nel tempo. È normale registrare ancora qualche caso a distanza di tempo, poiché la zanzara infetta deve incubare il virus per 8-10 giorni prima di poterlo trasmettere. Inoltre, possono passare da 5 a 14 giorni prima che una persona sviluppi la malattia dopo essere stata puntura da una zanzara infetta.
La presenza di casi ancora registrati è legata alla dinamica di incubazione del virus nelle zanzare. Quando una zanzara infetta punge una persona malata, possono passare ancora 2 o 3 settimane prima che si manifestino i sintomi. L’ultimo caso è stato rilevato perché aveva manifestato sintomi, come la maggior parte degli altri casi, mentre una decina sono stati identificati grazie allo screening.
Nonostante la coda di casi ancora registrati, si spera che la diffusione del virus si stia rallentando nel Lodigiano. Le misure di disinfestazione e il calo delle temperature dovrebbero contribuire a ridurre ulteriormente la presenza di zanzare infette. Tuttavia, è importante rimanere vigili e continuare a monitorare la situazione per prevenire nuovi focolai di Dengue.