Katalin Karikó, una biochimica ungherese, sognava di diventare una scienziata fin da quando era piccola ed è stata premiata con il Nobel per la Medicina nel 2023 insieme all’immunologo Drew Weissman per le scoperte che hanno permesso lo sviluppo dei vaccini anti-Covid basati sull’mRna. La sua strada verso il successo non è stata facile. Nata il 17 gennaio 1955 in Ungheria, suo padre era un macellaio e sua madre una contabile. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Szeged, ha lavorato come ricercatrice post-dottorato nel Centro di ricerca biologica. Sin dall’inizio, era ossessionata dall’Rna messaggero (mRna), il quale trasporta le istruzioni del Dna per la produzione delle proteine all’interno delle cellule. Tuttavia, nel 1985 il programma di ricerca dell’università finì i fondi e Karikó decise di lasciare il suo Paese per intraprendere la carriera accademica negli Stati Uniti. Con sua figlia piccola e suo marito, vendette l’auto di famiglia nel mercato nero e cucì i soldi nell’orsetto della bambina per poter finanziare il trasferimento. Grazie a una borsa di studio offerta dalla Temple University di Filadelfia, la famiglia si trasferì negli Stati Uniti. Karikó lavorò duramente nel suo laboratorio, trascorrendovi talmente tanto tempo da dormirci, guadagnando approssimativamente 1 dollaro l’ora. Nonostante le difficoltà, continuò a perseverare fino a quando nel 1998 un incontro casuale con Drew Weissman alla fotocopiatrice portò a una collaborazione che avrebbe cambiato la sua vita. Nonostante le avversità incontrate lungo il suo percorso, Karikó ha dimostrato che il perseguimento dei propri sogni merita sacrifici e determinazione.