Decreto Migranti: ecco cosa resterà dopo la rimozione dell’intervento della Guardia costiera negli hotspot

Il governo italiano ha approvato un nuovo decreto migranti, noto come dl Migranti, per affrontare il crescente flusso di migranti che si prevede raggiungerà il paese entro il 2023. Il decreto, nonostante le critiche delle opposizioni, delle organizzazioni non governative e della chiesa cattolica, ha subito alcune modifiche rispetto alla bozza circolata precedentemente. La differenza principale riguarda la possibilità per la Guardia costiera di intervenire negli hotspot in caso di arrivi consistenti e ravvicinati sulle coste italiane. La protezione dei minori stranieri non accompagnati è una delle principali preoccupazioni sollevate dalle organizzazioni, ma il decreto prevede comunque limitazioni sulla loro permanenza negli edifici ricettivi per maggiorenni e agevolazioni per le espulsioni in caso di falsa attestazione di età. Il decreto introduce anche restrizioni alle deroghe sulle capienze dei centri di accoglienza e aumenta il numero di Centri di permanenza nelle Regioni italiane. Viene inoltre introdotto un limite di 18 mesi per il trattenimento dei migranti che varcano il confine illegalmente. L’accesso alle tutele viene esteso alle donne migranti, non solo a quelle in stato di gravidanza. Il decreto prevede inoltre un aumento del personale di polizia per le ambasciate e i consolati e un potenziamento delle attività di controllo per il rilascio dei visti di ingresso. La conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri ha chiarito alcuni aspetti del decreto, come la disposizione per garantire la permanenza provvisoria dei minori nei centri ordinari in caso di afflusso importante e indisponibilità di strutture. Il decreto è stato accolto positivamente da vari politici, tra cui Giorgia Meloni, che ha elogiato le misure volte a velocizzare le espulsioni degli immigrati irregolari pericolosi e garantire la tutela per tutte le donne migranti.


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