Decreto energia: dubbi Ue e piani governo sulle concessioni idroelettriche

Il governo italiano sta cercando di ottenere l’approvazione di Bruxelles per il decreto energia, che riguarda la fine della maggior tutela per il mercato elettrico e la gestione delle concessioni nell’idroelettrico. Il provvedimento è attualmente in stand by, in attesa di un accordo con l’Unione Europea.

I punti critici del decreto

La bozza del decreto presenta due punti critici. Il primo riguarda la proroga della fine della maggior tutela per il mercato elettrico. Attualmente, il servizio di maggior tutela per i clienti domestici non vulnerabili terminerà nel 2024, ma il nuovo decreto prevede una proroga. I clienti vulnerabili continueranno ad essere serviti anche dopo questa data.

La proroga delle tutele di prezzo

Il nuovo decreto prevede che il passaggio dal mercato tutelato al servizio a tutele graduali avvenga previa adeguate campagne informative. Per i clienti non vulnerabili, il passaggio tecnico avverrà non prima di sei mesi e non oltre dodici mesi dalla conclusione delle procedure competitive. Per i clienti vulnerabili, verrà introdotto un nuovo servizio di fornitura di energia elettrica.

Gli impegni assunti nel Pnrr

Il governo italiano sta cercando di convincere Bruxelles ad avere un approccio meno rigido sulla liberalizzazione del mercato elettrico, considerata un obiettivo centrato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Le concessioni idroelettriche

Il decreto introduce nuove norme per la gestione delle concessioni idroelettriche. Le regioni e le province autonome possono richiedere ai concessionari scaduti o uscenti una proposta tecnico-economica e finanziaria per la rimodulazione delle concessioni o procedere all’assegnazione mediante la costituzione di una società mista pubblico-privata. È prevista la presentazione di un piano integrato di investimenti per l’assegnazione delle concessioni.

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