Cristiano Giuntoli, nuovo Managing Director Football della Juventus, è al centro dell’attenzione per il suo status di dirigente più pagato del calcio italiano, guadagnando quasi 3 milioni di euro all’anno. La sua scelta di trasferirsi a Torino dalla Napoli fresco di Scudetto non è stata motivata solo dalla passione per i bianconeri, ma anche da un contratto decisamente vantaggioso. Questo articolo fornisce un’analisi dettagliata dei compensi dei dirigenti di Serie A e del ruolo di Giuntoli in questo contesto.
Cristiano Giuntoli ha un contratto che lo premia con ben 2,9 milioni di euro netti, rendendolo il dirigente più pagato del calcio nostrano. Questi dati sono emersi da un’analisi dei bilanci delle squadre di Serie A, riferiti alla stagione 2023/24, come riportato da ‘Calcio e Finanza’. Nei conteggi sono compresi sia la parte fissa sia i bonus legati ai risultati sportivi e di gestione. Questo stipendio notevole è un chiaro riflesso dell’importanza del suo ruolo all’interno della Juventus, uno dei club più prestigiosi del campionato.
Accanto a Giuntoli, troviamo altre figure di spicco nel panorama calcistico italiano, come Maurizio Scanavino, CEO della Juventus, che guadagna 1,22 milioni di euro. A seguire, sul podio dei dirigenti più pagati, c’è Claudio Lotito, presidente della Lazio, con 1,1 milioni. Queste cifre non solo pongono in evidenza la remunerazione di Giuntoli, ma anche il contrasto con gli stipendi di altri importanti dirigenti della Serie A.
Il passaggio di Giuntoli dal Napoli alla Juventus è stato significativo non solo per il suo stipendio, ma anche per il profilo che ha acquisito nel calcio italiano. Da sempre un tifoso della Juventus, le sue dichiarazioni sul legame sentimentale con il club evidenziano quanto sia importante per lui questo nuovo capitolo professionale. Giuntoli ha affermato: “Mio padre mi ha inculcato la juventinità fin da piccolo,” una testimonianza del suo attaccamento ai colori bianconeri.
Tuttavia, la decisione di un cambio di maglia è stata anche strategica. Giuntoli ha lasciato Napoli in un momento di successo, dopo aver conquistato il titolo di campione d’Italia, ma il richiamo di una realtà come la Juventus è risultato troppo forte. In aggiunta, il suo stato di dirigente più pagato riflette la fiducia che la società torinese ha riposto in lui, dopo un periodo molto fruttuoso a Napoli, dove ha contribuito in modo decisivo alla vittoria in campionato.
Nel valutare gli stipendi dei dirigenti dei club di Serie A, emerge un quadro interessante. Dopo Giuntoli, gli stipendi cominciano a scendere rapidamente. Claudio Lotito e Maurizio Scanavino, con 1,1 e 1,22 milioni rispettivamente, sono le figure chiave che seguono nel ranking. Al quarto posto troviamo Lina Souloukou, ex CEO della Roma, con 850mila euro, collegata ora alla Premier League, dove si prevede un incremento significativo delle sue entrate.
Al di sotto ci sono figure come Paolo Scaroni del Milan, Maurizio Setti dell’Hellas Verona e Gianluca Ferrero della Juventus, i cui stipendi oscillano tra i 600mila e i 405mila euro. Questa variazione degli stipendi sottolinea le differenze economiche e le diverse strategie di gestione adottate dai vari club, con alcuni investitori che assegnano risorse più consistenti ai propri dirigenti, evidenziando l’importanza del ruolo nella strutturazione della squadra e nella visione aziendale del club.
Non si può parlare di dirigenti di calcio italiani senza menzionare Beppe Marotta, noto per il suo operato all’Inter. Anche se le cifre relative al suo stipendio non sono ufficiali, l’ex dirigente della Juventus continua a guadagnare un importo considerevole, stimato intorno ai 1,5 milioni di euro. Marotta occupa due ruoli di responsabilità: Amministratore Delegato e presidente, in seguito all’ingresso di Oaktree come investitore.
Le sue abilità di gestione e il suo occhio per i talenti emergenti lo hanno reso una figura rispettata sia all’Inter che nel panorama calcistico italiano. Il suo stipendio, pur non ufficializzato, è indicativo del suo valore come professionista nel settore, in netta competizione con Giuntoli per il titolo di dirigente più pagato, sebbene Giuntoli detenga il primato ufficiale.
Uno sguardo ai compensi totali dei membri dei CDA rivela che il Milan si distingue come il club che ha speso di più per i propri dirigenti, con ben 4,3 milioni nel complesso. Al secondo e terzo posto ci sono l’Atalanta e il Napoli, con rispettivamente 3,8 e 2,7 milioni. Segue l’Inter con 2,3 milioni, mentre la Juventus si ferma a 1,9 milioni.
I dati sugli stipendi non offrono solo un’immagine dei compensi, ma anche degli investimenti strategici nei vari progetti di sviluppo e rafforzamento delle squadre. In un mercato competitivo come quello del calcio italiano, la gestione delle risorse e l’assegnazione dei compensi possono avere un impatto significativo sulla performance sportiva e sul successo a lungo termine delle società.