L’analisi recente dei conti nazionali trimestrali ha rivelato una stabilità sorprendente riguardo all’andamento del PIL nel terzo trimestre, segnando una variazione congiunturale di zero. Nonostante questo dato apparentemente statico, i riflessi sull’economia sembrano superiori alle previsioni iniziali, supportati da una probabile crescita acquisita di mezzo punto rispetto ai rilevamenti precedenti. Questi elementi sono stati approfonditi nella nuova analisi pubblicata da Confcommercio, che offre uno sguardo ottimista sulle prospettive economiche a breve termine.
Andamento delle retribuzioni e impatto sui consumi
Un fattore determinante nella previsione di una crescita economica sostenibile è l’andamento del monte retribuzioni, che ha mostrato segni positivi nel corso dell’anno grazie anche ai rinnovi contrattuali nel settore dei servizi. Si stima che tale dinamica, unita alla crescente incidenza delle pensioni e al bonus delle tredicesime, possa iniettare 400 milioni di euro nell’economia, favorendo così un aumento dei consumi. Senza dimenticare l’effetto della decontribuzione passata, che ha generato un risparmio di 1,3 miliardi di euro solo per le tredicesime.
Insieme a questi fattori, una buona performance del mercato del lavoro ha contribuito alla ripresa della fiducia dei consumatori. Dopo un rallentamento faticoso a settembre, l’occupazione ha mostrato un rimbalzo a ottobre, offrendo nuove opportunità e maggiore spesa delle famiglie durante il periodo natalizio. La sostanziale attenuazione dell’inflazione ha senza dubbio rappresentato un ulteriore aspetto positivo, suggerendo un contesto più favorevole per i consumi nei mesi a venire.
Previsioni per novembre e dicembre
Le stime riguardanti i consumi offrono motivi di ottimismo. Secondo l’Indicatore dei Consumi Confcommercio , la spesa delle famiglie dovrebbe crescere del 0,3% su base annua a novembre, con il PIL destagionalizzato previsto in aumento dello 0,1% nel confronto con il mese precedente e addirittura dell’0,9% tendenziale. Tutto questo suggerisce che l’economia potrebbe chiudere l’anno con una variazione complessiva del PIL tra lo 0,5% e lo 0,6%, un dato che, nella sua elaborazione effettiva, si tradurrebbe in un incremento reale compreso tra il 0,7% e l’0,8%.
Queste proiezioni, all’apparenza incoraggianti, si scontrano con la realtà dei consumi, che non mostrano ancora segnali di ripresa robusti. Per esempio, è da notare che a novembre l’ascesa dei consumi si verifica prevalentemente nel settore dei servizi, con un incremento previsto dell’1,0% rispetto all’anno precedente, mentre il comparto dei beni resta stagnante, con gli alimentari in particolare che non mostrano variazioni significative.
Considerazioni finali sull’andamento economico
Sebbene permangano elementi di incertezza, la tendenza attuale offre ragioni per una visione più positiva del futuro economico. La resilienza dell’occupazione, insieme a dinamiche come il rinnovo dei contratti e l’aumento delle pensioni, si configura come una solida base per stimolare una ripresa dei consumi. Le proiezioni per novembre e dicembre sembrano promettenti, gettando le fondamenta per una chiusura dell’anno in crescita. È un periodo di attesa, durante il quale le imprese e i consumatori si preparano per le opportunità che verranno, dinamica che potrebbe rivelarsi cruciale nel contesto di una ripresa più ampia dell’economia nazionale.