Secondo un sondaggio Ipsos-Unioncamere-Tagliacarne, il 25% delle imprese italiane prevede una crescita degli affari nel 2024, mentre la maggior parte si aspetta una situazione stabile. Le aziende del Nord sono più ottimiste rispetto a quelle del Mezzogiorno e del Centro Italia. La manifattura e i servizi sono i settori con la maggiore propensione alla stabilità o al miglioramento dell’andamento aziendale. Tuttavia, la burocrazia è considerata un ostacolo per le imprese, soprattutto per i giovani imprenditori. È necessario semplificare le procedure per favorire l’imprenditorialità.
Secondo i dati presentati da Unioncamere e Centro studi Tagliacarne, il commercio mondiale, in crescita da circa 20 anni, sembra aver raggiunto il suo tetto. Le dinamiche della globalizzazione stanno cambiando il quadro internazionale, con un aumento delle politiche protezionistiche e una riduzione delle catene globali del valore. Inoltre, i Paesi stanno cercando una maggiore autonomia strategica. In questo contesto, l’Europa e l’Italia devono affrontare molteplici sfide, tra cui accelerare gli investimenti e utilizzare in modo più efficace i fondi comunitari.
Nonostante le sfide, l’Italia sta facendo progressi sull’innovazione e la sostenibilità. Un quarto delle imprese ha investito in tecnologie green a basso impatto ambientale. Tuttavia, alcune imprese ritengono che le risorse economiche siano insufficienti per affrontare questa sfida. Inoltre, cresce l’adozione del digital lending da parte di soggetti finanziari non bancari. L’Italia si posiziona al terzo posto nella classifica del G7 per i prestiti concessi da soggetti non bancari.
La burocrazia è considerata un ostacolo per le imprese italiane, soprattutto per i giovani imprenditori. È necessario semplificare le procedure che frenano l’imprenditorialità nel Paese. Le imprese richiedono supporto ed assistenza per affrontare gli adempimenti burocratici.
Nonostante le incertezze a livello globale, gli imprenditori italiani sono abituati a lavorare con creatività. La transizione digitale e la sostenibilità spingono la fiducia delle imprese sul futuro. Il 41% delle imprese prevede di investire nella transizione digitale e il 46% nella transizione green tra il 2023 e il 2025.
Le dinamiche della globalizzazione stanno modificando il quadro internazionale. Le politiche protezionistiche sono in aumento, così come l’affermazione del near e del reshoring. I Paesi stanno cercando una maggiore autonomia strategica. L’Europa e l’Italia devono affrontare diverse sfide, tra cui accelerare gli investimenti e utilizzare in modo più efficace i fondi comunitari.