Disponibile in libreria, il libro “La trama lucente” di Annamaria Testa, edito da Garzanti, è tornato con una nuova edizione rivista, integrata e aggiornata. Il saggio esplora il concetto di creatività, cercando di definire cosa sia realmente. Secondo l’autrice, la creatività si manifesta come la soluzione efficace di un problema, la scoperta scientifica che apre nuove prospettive, l’intuizione dell’imprenditore che risponde a un bisogno sociale e l’illuminazione dell’artista.
Testa sottolinea che la creatività non è legata esclusivamente alla giovinezza, citando esempi come Cézanne, che ha realizzato uno dei suoi capolavori, “Le grandi bagnanti”, nella fase finale della sua vita. L’autrice riporta anche storie di successo tardivo, come quella di Andrea Camilleri, diventato uno scrittore di successo in età avanzata, e di Michel Eugène Chevreul, un chimico francese attivo fino all’età di 102 anni.
Un altro tema affrontato nel libro è il rapporto tra genio e follia. Testa esplora il legame tra la schizofrenia e la creatività, citando scrittori come Robert Walser, Friedrich Hölderlin e Johan August Strindberg.
Una sezione de “La trama lucente” è dedicata al legame tra creatività e resilienza. L’autrice sostiene che impegnarsi in attività creative può essere una risposta efficace per affrontare il dolore e il lutto. Testa cita numerosi esempi di artisti e scrittori che sono stati orfani in giovane età, come Dante Alighieri, Pablo Neruda, Antonio Canova, Michelangelo, Rubens e Tolstoj. Anche molti personaggi della letteratura e dei fumetti, come Oliver Twist, David Copperfield, Cenerentola, Harry Potter, l’Uomo Ragno, Dumbo e Superman, sono stati orfani.
“Il percorso della creatività è duro, sfidante e faticoso, richiede una forte motivazione”, conclude Testa. Il superamento di un trauma in modo positivo e vitale può essere una delle motivazioni più potenti per perseguire la creatività.
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