Covid: la variante Eris rappresenta il 51% dei casi in Italia

La variante EG.5 di Sars-CoV-2 ancora dominante in Italia, ma in aumento

La variante EG.5 di Sars-CoV-2, nota come Eris, continua a essere la variante dominante in Italia, segnalata da 87 Paesi. Secondo una recente indagine dell’Istituto superiore di sanità (Iss), questa variante è ancora prevalente e in leggero aumento, rappresentando il 51% dei casi rispetto al 44,7% dell’indagine precedente. Un’altra variante, la BA.2.86, soprannominata Pirola dagli esperti sui social, sta attirando l’attenzione per il suo elevato numero di mutazioni e ha registrato un aumento nella sua prevalenza, passando dallo 0,2% al 1,3%. Al contrario, le varianti Arturo XBB.1.16, XBB.1.9 e Acrux XBB.2.3 stanno diminuendo la loro prevalenza rispetto alle indagini precedenti. Questi sono i risultati delle analisi condotte sui campioni notificati dal 16 al 22 ottobre 2023, nell’ambito delle indagini periodiche per stimare la prevalenza delle varianti del virus Sars-CoV-2 in circolazione nel Paese.

Il monitoraggio dell’Iss

L’Iss ha confermato che i ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB continuano a dominare, con una grande variabilità dei ceppi virali circolanti, come indicato dal numero dei lignaggi identificati. Per quanto riguarda la variante Pirola, la sua presenza in Italia sta aumentando, come segnalato anche a livello europeo, con una prevalenza che varia dallo 0% al 6,3% nelle diverse regioni e province autonome. La variante BA.2.86, monitorata per le numerose mutazioni nella proteina Spike che la distinguono dal lignaggio parentale BA.2 (Omicron 2) e dalle varianti attualmente in circolazione, al momento non sembra essere associata a una maggiore gravità della malattia.

La variante DV.7 sotto monitoraggio dell’Oms, in aumento in Italia al 4,1%

La variante DV.7 di Sars-CoV-2 è stata designata dall’Organizzazione mondiale della sanità come “variante sotto monitoraggio” a causa dell’aumento della sua prevalenza a livello globale nelle ultime 5 settimane. Anche in Italia, secondo l’indagine dell’Iss di ottobre, si osserva un aumento della circolazione dei discendenti di BA.2.75, noti come Centaurus, e in particolare della variante DV.7, che ha una prevalenza del 4,1% nel paese, in crescita globale.

La Commissione Ue autorizza il nuovo vaccino Novavax

Nel frattempo, la Commissione europea ha autorizzato il vaccino Novavax, chiamato Nuvaxovid, adattato alla sottovariante XBB.1.5 di Sars-CoV-2. Questo è il primo vaccino a base proteica adattato autorizzato per la stagione autunnale e invernale. L’autorizzazione è stata concessa con una procedura accelerata per consentire agli Stati membri di prepararsi alle campagne di vaccinazione per l’autunno e l’inverno. Gli adulti e gli adolescenti dai 12 anni in su sono invitati a ricevere una singola dose del vaccino, indipendentemente dalla loro storia vaccinale contro il Covid.

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