Manifestazione sotto al giornale: il direttore di ‘Libero’ racconta l’accaduto
Ieri sera si è svolta una manifestazione sotto la sede del giornale ‘Libero’, con i manifestanti che hanno urlato slogan contro la redazione. Mario Sechi, direttore responsabile del giornale, ha raccontato l’episodio all’Adnkronos, sottolineando che tra le accuse rivolte c’è stata anche quella di essere fascisti. La manifestazione era legata al corteo per Giulia Cecchettin e contro la violenza di genere che si è svolto a Milano e che ha raggiunto la sede di ‘Libero’ in via Luigi Majno. I manifestanti si sono fermati sotto al palazzo del quotidiano, gridando slogan come “fascisti, razzisti, sessisti, omofobi”.
Sechi ha sottolineato che il giornale è a favore della libertà di espressione, anche quella più estrema, ma ha evidenziato il problema di una manifestazione che si svolge proprio sotto la sede di un giornale, dove i giornalisti sono al lavoro. Il direttore si è chiesto perché le forze dell’ordine non siano intervenute per gestire la situazione e ha espresso preoccupazione per il fatto che, se i manifestanti avessero avuto cattive intenzioni, le accuse verbali non sarebbero state l’unica forma di protesta. Ha definito l’accaduto intimidatorio e ha sottolineato che non è un clima piacevole. Nonostante tutto, il giornale continuerà a svolgere il proprio lavoro.
Sechi ha anche commentato le posizioni espresse dai manifestanti, definendole faziose e disinformate. Ha sottolineato che i manifestanti non leggono i giornali e non conoscono i fatti su cui si esprimono. Ha citato un articolo pubblicato sul giornale in cui una collega, Lucia Esposito, affrontava il tema del patriarcato, sottolineando che esiste ma che bisogna fare attenzione a come viene strumentalizzato. Sechi ha affermato di aver sempre mantenuto una posizione ferma ma aperta al dialogo e alla discussione. Ha criticato i manifestanti per la loro mancanza di apertura al dialogo e alla discussione, sottolineando che un giornale che mantiene una posizione diversa e contraria a qualsiasi estremismo viene oggetto di una manifestazione estremista. Ha concluso dicendo che non è accettabile che si ripetano episodi del genere, sottolineando che, sebbene sia importante difendere la libertà di espressione, manifestare sotto la sede di un giornale è intimidatorio.