L’anziano disperso a Prato a seguito dell’alluvione del 2 novembre scorso è stato ritrovato morto. Con questa tragica scoperta, il numero delle vittime dell’alluvione sale a otto. Secondo le informazioni disponibili, l’uomo di 84 anni è stato trovato in un vivaio a Prato, vicino a un fosso che riceve le acque del torrente Bardena. Questo corso d’acqua è esondato giovedì scorso nella frazione di Figline, dove l’anziano abitava. Si ipotizza che l’uomo stesse tornando a casa in auto quando è stato travolto dalla furia improvvisa del fiume, che ha invaso le strade con acqua e detriti.
Oggi, l’allerta meteo è arancione in Veneto e gialla in Emilia Romagna, Lombardia, Abruzzo, Lazio, Molise, Campania e Umbria. Nel frattempo, verrà dichiarato lo stato di emergenza regionale in Liguria tra oggi e domani. Inoltre, sono stati stanziati i primi 100 milioni di euro per sostenere le aziende colpite dall’alluvione in Toscana.
Durante un’audizione in commissione Ambiente alla Camera, il ministro per la Protezione civile Musumeci ha ascoltato il presidente del Veneto, Luca Zaia, che ha descritto i danni causati dall’alluvione. Zaia ha dichiarato: “Dall’alluvione ne veniamo fuori con le ossa parzialmente rotte. Abbiamo stimato danni per circa 100 milioni di euro”. Ha inoltre evidenziato i danni alle spiagge, in particolare a Bibione, dove si è verificata un’erosione di 40 centimetri su 7 chilometri di litorale. Zaia ha sottolineato la necessità di interventi di ripascimento per un totale di circa 6 milioni di euro e ha segnalato anche 32 frane che richiedono lavori sulla viabilità secondaria. Inoltre, ha evidenziato l’importanza di mettere in sicurezza le anse e le parti terminali dei fiumi principali, con un costo stimato di circa 500 milioni di euro.
Zaia ha sottolineato la necessità di opere di salvaguardia per il Veneto, in particolare per il fiume Piave. Ha affermato: “La piena storica è stata contenuta anche grazie all’intervento di Vaia e le pulizie del greto sono in corso, ma il fiume Piave rappresenta un bacino idrografico osservato speciale”. Il presidente del Veneto ha dichiarato che lascerà ai tecnici la decisione sulle opere strategiche per la messa in sicurezza del fiume, ma ha sottolineato l’importanza di pianificare tali interventi. Ha concluso affermando che il fiume Piave deve avere la priorità, considerando come in sole 24-48 ore sia passato da un piccolo rigagnolo a un fiume in piena.