L’Italia torna in finale di Coppa Davis dopo 25 anni
Dopo un’impresa straordinaria a Malaga, l’Italia è tornata in finale di Coppa Davis dopo 25 anni. La squadra azzurra, guidata da Filippo Volandri, ha sconfitto la Serbia con un punteggio di 2-1, grazie alle prestazioni eccezionali di Jannik Sinner. Il giovane talento italiano è riuscito a battere Novak Djokovic due volte in un solo pomeriggio, portando il punto dell’1-1 nel singolare e poi vincendo anche nel doppio insieme a Lorenzo Sonego.
Nel singolare, Sinner ha affrontato Djokovic in un match memorabile, annullando tre match point consecutivi e dimostrando una maturità tecnica e mentale straordinaria. Ha vinto con un punteggio di 6-2, 2-6, 7-5, in un’impresa che ha interrotto la striscia di vittorie di Djokovic in Coppa Davis, durata dal 2011 e che comprendeva 20 singolari consecutivi. Sinner ha giocato da campione completo, dando all’Italia l’opportunità di giocarsi tutto nel doppio.
Nel doppio, Sinner e Sonego hanno affrontato nuovamente Djokovic, questa volta in coppia con Miomir Kecmanovic. Il duo italiano ha mostrato grande affiatamento e ha eliminato i serbi con un punteggio di 6-4, 6-4. Con questa vittoria, l’Italia si è qualificata per la finale di Coppa Davis, dove affronterà l’Australia.
Al termine della partita, Sinner si è detto contento ma non soddisfatto, già concentrato sulla sfida contro l’Australia. “Siamo contenti di essere in finale, cercheremo di risolvere anche il ‘problema’ Australia. La squadra ha dimostrato di essere viva”, ha dichiarato il giovane talento italiano.
Dopo 25 anni, l’Italia ha l’opportunità di rivincere la Coppa Davis, bissando il successo del 1976 in Cile. La finale contro l’Australia sarà una grande occasione per la squadra azzurra, che ha dimostrato di essere in grande forma e determinata a conquistare il titolo. La vittoria contro la Serbia è stata un trampolino di lancio per l’Italia, che ora si prepara per la sfida finale. Sarà una partita emozionante e avvincente, che gli appassionati di tennis non vorranno perdere.