Un’operazione di polizia ha smantellato una banda di spacciatori di cocaina con sede a Marotta di Mondolfo, nelle Marche. Durante le indagini, è emerso che le partite di droga provenivano dal Napoletano e venivano nascoste tra gli effetti personali dei bambini in viaggio con i loro genitori. I bambini, che spesso assistevano alle operazioni di taglio e frazionamento della droga, erano talmente coinvolti da far temere che uno di loro avesse ingerito accidentalmente una dose. I carabinieri e la Guardia di finanza hanno arrestato 17 persone, di cui 11 sono state colpite da misure restrittive. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati droga, denaro contante e veicoli.
L’indagine, denominata “Affari di famiglia”, è stata condotta congiuntamente dai Carabinieri e dalla Guardia di finanza di Pesaro Urbino, in collaborazione con colleghi di Torre Annunciata, nel Napoletano. Sono state eseguite custodie cautelari in carcere per 9 persone e divieti di dimora nella provincia di Pesaro Urbino per altre 2. La maggior parte degli indagati è originaria del Napoletano e viene accusata di reati legati alla droga, al riciclaggio e al trasferimento fraudolento di valori.
La droga, fornita da ambienti criminali di Torre Annunziata, veniva trasportata a Marotta, dove veniva stoccata e successivamente tagliata e frazionata in dosi per la vendita al dettaglio. L’attività era gestita come un’impresa familiare, diretta da un pregiudicato napoletano che, nonostante fosse detenuto per reati di droga, riusciva a dare istruzioni alla sua compagna e ai suoi familiari.
Durante il periodo delle indagini, sono stati movimentati circa 5 chilogrammi di cocaina, con una media di 500 grammi ogni 15 giorni. Le autorità hanno sottolineato che le operazioni portate avanti dalla banda avevano implicazioni molto gravi per i bambini coinvolti, che venivano esposti a un ambiente pericoloso e a rischi per la loro salute. L’arresto di questa banda di spacciatori rappresenta un successo importante nella lotta al traffico di droga nella regione.