“Confisca 20 milioni di beni a imprenditore Leonardi: il favore del clan svelato”

Confisca di beni illecitamente procurati

Finanzieri del comando provinciale di Catania hanno confiscato beni per un valore di 20 milioni di euro all’imprenditore Sergio Leonardi. Questo provvedimento è stato preso in seguito alla sua condanna definitiva per associazione a delinquere, frode fiscale e altri reati correlati. La pena di cinque anni e sei mesi di reclusione prevede anche la confisca dei suoi beni illecitamente procurati.

Arresto e connessioni con la mafia

Leonardi è stato arrestato nel gennaio del 2020, insieme ad altri 22 indagati, nell’ambito dell’operazione “Vento di Scirocco”. Le indagini hanno rivelato che la sua carriera criminale è iniziata nel 2007 sotto l’influenza mafiosa dello zio della moglie, Biagio Sciuto, capo del clan “Sciuto-Tigna”. Successivamente, dopo l’arresto di Sciuto, Leonardi avrebbe trovato protezione presso il clan mafioso dei “Carcagnusi”, guidato dal boss Santo Mazzei. Durante questo periodo, avrebbe collaborato con diverse organizzazioni criminali per il contrabbando di prodotti petroliferi.

Frodi carosello all’IVA nel settore petrolifero

Le indagini condotte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Catania hanno svelato un complesso meccanismo di frodi carosello all’IVA nel settore dell’importazione e commercializzazione di prodotti petroliferi. Questo sistema era reso possibile grazie alla presenza di depositi di prodotti energetici compiacenti e a una rete di società “cartiere” e impianti di distribuzione stradale di carburante intestati a prestanome. Come risultato di queste indagini, sono state confiscate cinque società commerciali, due ditte individuali, otto unità immobiliari, rapporti finanziari, denaro contante, orologi e preziosi per un valore complessivo di 20 milioni di euro.

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