Confermata condanna per calunnia a Veronica Panarello

La Corte d’appello di Catania ha confermato la condanna di Veronica Panarello a due anni di reclusione per calunnia nei confronti del suocero Andrea Stival. La donna aveva accusato Stival dell’uccisione e dell’occultamento del cadavere di suo figlio Loris, ma le indagini e le sentenze della magistratura hanno dimostrato la sua totale estraneità ai fatti. La sentenza della Corte d’appello, che conferma quella di primo grado del Tribunale di Ragusa, è stata emessa ieri ma è stata resa nota solo oggi.

Accuse infondate

Veronica Panarello aveva affermato che il suocero era stato il suo amante e che avrebbe ucciso Loris per evitare che il bambino rivelasse la loro relazione al padre. Tuttavia, le indagini hanno smentito queste accuse e la magistratura ha stabilito l’innocenza di Andrea Stival. La condanna per calunnia nei confronti del suocero si aggiunge alla precedente condanna a 30 anni di reclusione per l’omicidio di Loris.

Sentenza confermata in appello

La sentenza della Corte d’appello di Catania conferma quella di primo grado emessa dal Tribunale di Ragusa il 17 settembre 2021. La conferma della condanna per calunnia rappresenta un ulteriore passo nella vicenda giudiziaria che ha coinvolto Veronica Panarello. La Corte si è riservata di depositare le motivazioni entro 90 giorni, mentre l’avvocato della donna, Francesco Villardita, ha annunciato di valutare un ricorso per Cassazione.

Conclusioni

Veronica Panarello è stata condannata a due anni di reclusione per calunnia nei confronti del suocero Andrea Stival. Le accuse mosse dalla donna sono state smentite dalle indagini e dalle sentenze della magistratura, che hanno stabilito l’innocenza di Stival. La sentenza della Corte d’appello di Catania conferma quella di primo grado del Tribunale di Ragusa. La difesa della Panarello valuterà un ricorso per Cassazione dopo aver studiato le motivazioni della sentenza.

Articolo originale: ANSA

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