Condannato a 25 anni per omicidio ex compagna

Il tribunale di Catanzaro

La Corte d’Assise di Catanzaro ha emesso una sentenza di condanna a 25 anni di reclusione per Sergio Giana, 38 anni, colpevole dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della sua ex compagna, Loredana Scalone, di 51 anni. Il tragico evento è avvenuto il 23 novembre 2020 a Pietragrande di Stalettì, nel catanzarese.

Il sostituto procuratore di Catanzaro, Anna Chiara Reale, che ha rappresentato l’accusa, aveva richiesto la condanna all’ergastolo per Giana. Tuttavia, la Corte, presieduta da Francesca Garofalo, ha escluso l’aggravante dei motivi futili e abbietti per l’imputato.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, il giorno del delitto la vittima si sarebbe recata a un appuntamento con Giana, che aveva con sé un coltello da cucina. Dopo un rapporto sessuale, l’imputato avrebbe ucciso la donna e nascosto il suo corpo tra gli scogli di Pietragrande. Successivamente, l’uomo sarebbe tornato più volte sul luogo del delitto nel tentativo di cancellare ogni traccia.

La sentenza della Corte d’Assise rappresenta un importante passo verso la giustizia per la famiglia e gli amici di Loredana Scalone. Nonostante la richiesta di ergastolo da parte dell’accusa, la condanna a 25 anni di reclusione per Sergio Giana rappresenta una punizione significativa per il terribile crimine commesso.

L’omicidio di Loredana Scalone ha scosso profondamente la comunità di Pietragrande di Stalettì e ha suscitato grande indignazione nell’opinione pubblica. Ora, con la sentenza della Corte d’Assise, si spera che la famiglia della vittima possa trovare un po’ di pace e che la giustizia sia stata fatta.

La condanna di Sergio Giana è un monito contro la violenza di genere e un segnale chiaro che i responsabili di tali crimini saranno perseguiti e puniti. È fondamentale che la società continui a combattere contro ogni forma di violenza e a promuovere il rispetto e l’uguaglianza tra le persone. Solo così potremo sperare in un futuro migliore, in cui tragedie come quella di Loredana Scalone non si ripetano mai più.

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