Acaya

Con 450 abitanti Acaya è la perla del Salento: avete letto bene, non si trova in Catalogna | La sua storia è preziosa

Scopri la bellezza senza tempo di Acaya e resterai affascinato dalla sua storia: è il borgo più antico d’Italia

Giunti finalmente al mese di agosto, migliaia di persone sono pronte per godersi la pausa più attesa dell’anno. Moltissime persone hanno già pianificato nei minimi dettagli la vacanza perfetta per staccare la spina e contano le ore che li separano dalla partenza.

Una delle mete che ogni estate viene presa letteralmente d’assalto dai turisti è il Salento, un angolo di paradiso situato nel cuore della Puglia. I paesaggi sono mozzafiato e regalano ai visitatori un’esperienza indimenticabile.

Le località balneari sono il vero punto forte del territorio e come ogni anno si conferma tra le mete più gettonate per coloro che desiderano godersi un po’ di serenità. Il Salento è ideale anche per chi non può rinunciare al divertimento e alla movida notturna.

Moltissimi giovani sono attratti dalla vita mondana ed ogni esperienza resta impressa nella memoria. Tra serate trascorse in discoteca fino all’alba e giornate dedicate alle escursioni marine, il viaggio nel Salento si trasforma in un’avventura da sogno.

Non solo mare: il Salento è cultura, storia e tradizione

Il mare è un grande protagonista delle vacanze trascorse nel Salento, ma non è certamente l’unico. Il territorio pugliese, infatti, è ricco di borghi e piccoli paesini che conquistano l’attenzione di migliaia di visitatori per la cultura e per la storia antica che custodiscono con cura.

Acaya è un piccolo borgo che si trova nel cuore del Salento, precisamente situato nel comune di Vernole ed è popolato da soli 450 abitanti. Il borgo fortificato è uno dei più antichi d’Italia e conserva una storia antica che cattura l’interesse di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.

Acaya
Acaya, borgo nel Salento – Credit Instagram “reportage_puglia” – Tendenzediviaggio.it

Cosa visitare ad Acaya

Acaya è un piccolo borgo del Salento che risale al Medioevo e nel XII secolo, gli Angioini decisero di donare questa meraviglia al Convento di San Giovanni Evangelista di Lecce. Inizialmente era chiamato Segine, ma nel 1557 prese il nome di Acaya quando Gian Giacomo dell’Acaya, un ingegnere di Carlo V, decise di costruire la cinta muraria per difendere il borgo.

Una delle prime mete obbligatorie è Porta Terra, ovvero un monumento religioso da cui si accede al paese. In cima riporta la statua di Sant’Oronzo, ovvero il santo protettore di Acaya. Anche il centro storico del borgo merita di essere visitato nonostante le sue piccole dimensioni, in cui la tranquillità e la quiete popolano i vicoli di Acaya. Anche il Castello è una delle principali attrazioni che riporta tracce del Medioevo e del Rinascimento.