Un’imponente operazione della Guardia di Finanza ha scosso il Comune di Statte (TA) questa mattina, con il risultato di 26 persone arrestate e altre 3 poste agli arresti domiciliari. La lista degli indagati comprende il sindaco Francesco Andreoli, gli assessori Ivan Orlando e Marianna Simeone, e il dirigente dell’Amiu, Lucio Rocco Scalera. Le accuse riguardano il presunto coinvolgimento in un intricato intreccio di droga, mafia e voto di scambio.
Il sindaco e gli assessori sono stati accusati di aver accettato la promessa di Davide Sudoso e Giulio Modeo di garantire voti in cambio di denaro, buoni pasto e favori al clan. Lucio Rocco Scalera, dirigente Amiu, è coinvolto nell’inchiesta sulle parcelle d’oro e sul concorso sospetto, nel quale si presume abbia favorito Modeo con un posto all’interno della società partecipata.
Le indagini condotte dai finanzieri, sotto la guida del colonnello Valerio Bovenga e la supervisione del pm Milto De Nozza della Direzione distrettuale Antimafia di Lecce, hanno preso di mira la cosca di Statte. Questo clan, già coinvolto nell’inchiesta “Feudo,” aveva subito colpi significativi con gli arresti e le condanne dei boss Mimmo Bello e Carletto Mastrochicco. Successivamente, le redini del gruppo erano passate a Sudoso. Complessivamente, nell’indagine sono coinvolte 60 persone.
Il Comune di Statte si trova ora al centro di uno scandalo che coinvolge figure chiave dell’amministrazione locale, sollevando domande sulla governance e l’integrità delle istituzioni nella comunità.
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