C’è bisogno di più laureati per colmare il deficit di competenze in Italia
Gianni Brugnoli, vicepresidente per il Capitale umano Confindustria, ha sottolineato l’importanza di aumentare il numero di laureati in Italia durante il suo intervento all’evento ‘Le nuove sfide della sostenibilità’. Secondo Brugnoli, il nostro paese è in ritardo rispetto agli altri paesi europei in termini di laureati, e questo rappresenta un problema considerando che le richieste del mondo del lavoro stanno cambiando rapidamente. Per affrontare questa sfida, è necessaria una stretta collaborazione tra il mondo della scuola e dell’università e il mondo del lavoro.
Attualmente, il 48% delle imprese italiane non riesce a trovare le competenze professionali adeguate per le proprie esigenze. Questo significa che ogni due imprese, una non riesce a trovare i lavoratori qualificati di cui ha bisogno. Secondo Unioncamere, questa mancanza di competenze si traduce in una perdita di 38 miliardi di euro di Pil all’anno. Quindi, non solo abbiamo un problema di disoccupazione giovanile, ma stiamo anche perdendo l’opportunità di aumentare il nostro Pil.
Per affrontare questa situazione, è fondamentale che l’orientamento scolastico non sia solo un’operazione di marketing alla fine delle scuole superiori, ma un percorso costante che inizia dalle scuole medie e continua fino alle superiori. In questo modo, i ragazzi avranno la possibilità di fare scelte consapevoli e informate, che tengano conto delle esigenze del territorio e dell’industria italiana. Questo può avvenire attraverso l’istituzione di tutor e orientatori scolastici, come proposto dal ministro Valditara.
In conclusione, è necessario aumentare il numero di laureati in Italia per colmare il deficit di competenze nel nostro paese. Questo richiede una stretta collaborazione tra scuola, università e mondo del lavoro. Solo in questo modo potremo garantire ai giovani le competenze necessarie per affrontare le sfide del mercato del lavoro e contribuire alla crescita economica del nostro paese.