A poco più di un mese dall’apertura delle scuole, l’allarme pidocchi è scattato. I messaggi riguardanti casi di pediculosi in classe sono frequenti nelle bacheche delle scuole, soprattutto dell’infanzia e delle primarie, generando panico tra i genitori. Durante l’estate, i pidocchi hanno infestato anche i bambini sotto l’ombrellone, come segnalato dai pediatri in diverse località turistiche.
Il problema dei pidocchi non è solo italiano, ma riguarda tutto il mondo. A fine settembre, gli infermieri scolastici del Regno Unito hanno lanciato un monito alle famiglie, avvertendo che i casi di pidocchi sono in aumento. Secondo i dati del Nhs England, tra il 15 e il 21 settembre ci sono state oltre 12.700 visite alla pagina di consulenza sanitaria dedicata ai pidocchi, il 34% in più rispetto alla settimana precedente. Questo aumento coincide con l’inizio dell’anno scolastico, suggerendo che alcune scuole potrebbero essere state colpite da un’epidemia di pidocchi dopo le vacanze estive.
Secondo la responsabile infermieristica per l’Inghilterra, Dame Ruth May, i pidocchi sono un problema comune, soprattutto tra i bambini piccoli e le famiglie a stretto contatto. Non è necessario consultare un medico di famiglia una volta rilevati i pidocchi, ma il trattamento dovrebbe iniziare immediatamente e tutti i membri della famiglia dovrebbero essere controllati e trattati per evitare ulteriori diffusioni.
Secondo il pediatra Italo Farnetani, la situazione dei pidocchi in Italia peggiorerà con l’arrivo della stagione fredda e la maggior permanenza nelle aule. Le belle giornate estive hanno finora ridotto le possibilità di trasmissione, ma con l’uso di guanti, cappelli e sciarpe, tradizionali veicoli di contagio, la situazione potrebbe aggravarsi. Indipendentemente dal numero dei casi, è sempre consigliabile effettuare un controllo settimanale, preferibilmente il sabato, per intervenire tempestivamente.
This website uses cookies.