Il Consiglio dei ministri si è riunito d’urgenza per conferire la cittadinanza a Indi Gregory, una neonata di 8 mesi affetta da una rara malattia del Dna mitocondriale. Attualmente ricoverata al Queen’s Medical Centre di Nottingham, nel Regno Unito, la piccola avrebbe dovuto essere trasferita all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Tuttavia, il giudice Peel dell’Alta Corte di Londra ha bloccato la battaglia dei genitori Claire Staniforth e Dean Gregory, stabilendo che la bambina non può essere trasferita in Italia, nonostante l’offerta dell’ospedale del Vaticano di accoglierla, come accaduto in precedenza con Charlie Gard e Alfie Evans. Dopo un ricorso dei genitori, il giudice ha concesso qualche giorno in più prima di interrompere le cure.
Il Consiglio dei ministri ha conferito la cittadinanza alla piccola Indi in base all’articolo 9 comma 2 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, “in considerazione dell’eccezionale interesse per la comunità nazionale ad assicurare al minore ulteriori sviluppi terapeutici”.
Nonostante le richieste della famiglia di trasferire la bambina in Italia, l’Alta Corte di Londra ha disposto la sospensione dei trattamenti vitali a partire dalle 15 di oggi, 6 novembre. Tuttavia, il governo sta conducendo trattative riservate da diverse settimane. Il giudice Robert Peel ha emesso un ordine per assicurare alla piccola la ventilazione artificiale fino alle 14 di lunedì.
I genitori di Indi avevano chiesto al giudice dell’Alta Corte di autorizzare il suo trasferimento a Roma per ricevere cure che potrebbero prolungare la sua vita. Secondo il sistema sanitario britannico, la sua condizione è incurabile. L’ospedale Bambino Gesù di Roma si era offerto di fornire cure alla neonata. Tuttavia, il giudice aveva autorizzato precedentemente i medici a ritirare il supporto vitale, affermando che le prove mediche erano “unanimi e chiare”. Secondo i medici, Indi sta morendo e le cure sono inutili e dolorose.
I genitori sperano che Indi possa avere una possibilità di vita più lunga. L’avvocato Simone Pillon sta cercando di facilitare il trasferimento della famiglia in Italia. L’ospedale del Vaticano dispone di un centro per le cure palliative e la riabilitazione a Passoscuro, dove la bambina potrebbe essere accolta.
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