Nel tranquillo contesto di un piccolo villaggio francese, una coppia di anziani ha vissuto l’incredibile esperienza di vendere una maschera africana per soli 150 euro a un furbo rigattiere. Ciò che sembrava un affare comune è diventato il cuore di una controversia diplomatica quando l’oggetto è stato successivamente venduto all’asta per la stupefacente cifra di 4 milioni di euro a un acquirente anonimo presso l’Hotel des ventes di Montpellier.
La coppia anziana, sentendosi truffata, ha intentato una causa contro il rigattiere, sostenendo che sono stati indotti in errore. Tuttavia, la giustizia francese ha respinto la loro richiesta, definendoli “negligenti e noncuranti”. Il giudice ha consigliato maggiore attenzione prima di rinunciare a oggetti di valore storico e artistico.
La maschera in questione è una rara “Ngil” del popolo Fang del Gabon, risalente al XIX secolo. La controversia si intensifica poiché rappresenta un presunto “guadagno coloniale illecito” secondo due avvocati del governo di transizione del Gabon. Essi chiedono l’annullamento della vendita, il rimpatrio della maschera e la restituzione dei fondi, sostenendo che è stata illegalmente prelevata durante il dominio coloniale francese.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha preso una posizione diversa, chiedendo la restituzione della maschera al Gabon. Ha sottolineato il problema del patrimonio culturale africano presente in Francia, affermando che non può accettare tale situazione. La questione si trasforma così in un caso diplomatico che coinvolge le relazioni franco-gabonesi.
In ogni modo, i due anziani proprietari, inconsapevoli del tesoro che possedevano, sembrano essere destinati a non ottenere nulla da questo affare straordinario. La maschera, testimone di un passato controverso, rimane al centro di una discussione che potrebbe ridefinire l’approccio alla restituzione del patrimonio culturale africano.
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