Con l’arrivo delle feste di Natale, c’è una squadra di calcio che ha deciso di dedicarsi completamente alla preparazione per la nuova stagione. Si tratta del Caravaggio Futebol Clube, un club che unisce le radici italiane e brasiliane, pronto a scendere in campo per la prima volta in Serie A dello stato di Santa Catarina. Quest’anno, il team non solo cerca di mantenere la categoria, ma punta anche a fare bene sul campo, e il ritiro natalizio si rivelerà un momento fondamentale per consolidare i legami e la concentrazione necessaria.
Fondata nel 1970, la squadra ha un nome emblematico che rende omaggio a Michelangelo Merisi, noto anche come Caravaggio, il famoso pittore italiano del Cinquecento. Inoltre, la denominazione del club celebra anche la patrona della città di Nova Veneza, in cui ha sede. Questo territorio, fondato dall’imprenditore italiano Michele Napoli, è un luogo con una storia significativa di immigrazione italiana. Fino alla seconda guerra mondiale, Nova Veneza era conosciuta come Nuova Venezia e accoglieva una consistente comunità veneta insieme a molti bergamaschi.
Il culto di Santa Maria del Fonte, meglio nota come Nostra Signora di Caravaggio, ha influenzato profondamente la cultura locale. Secondo la tradizione cattolica, si ritiene che l’apparizione della Madonna sia avvenuta il 26 maggio 1432 nelle campagne limitrofe, e proprio questo evento ha ispirato il nome del club. Il forte legame con le tradizioni e la fede ha reso il Caravaggio Futebol Clube un simbolo di unione tra passato e presente, portando avanti l’eredità degli immigrati italiani.
La nuova avventura in Serie A rappresenta una sfida significativa per il Caravaggio e la dirigenza, capitanata dall’allenatore Luis Carlos Cruz, ha deciso di trascorrere questo periodo in ritiro presso il seminario diocesano di Nostra Signora di Caravaggio. Qui, tra le preghiere e gli allenamenti, la squadra cerca di costruire una solida intesa tra i giocatori e rafforzare il proprio spirito. La scelta di un seminario per il ritiro natalizio non è casuale; il luogo è segnato da una tradizione religiosa che fa eco alla storia del club.
Durante il ritiro, i giocatori potranno allenarsi su un campo dedicato e ricevere supporto dal rettore e dai sacerdoti del seminario, tra cui Don Joel Savi, che ha accompagnato la squadra anche in trasferta, e altri due religiosi, Don Valmor Della Giustina e Don Mateus Réus dos Reis, che sono appassionati tifosi del Caravaggio. Un ambiente dove la spiritualità e lo sport si intrecciano, creando un clima propizio alla riflessione e alla preparazione tecnica.
Il Caravaggio Futebol Clube ha l’obiettivo chiaro e definito di garantirsi la permanenza in Serie A. La prima partita è in programma il 15 gennaio, in casa allo Estadio da Montanha, contro la Chapecoense. I dirigenti e il tecnico sono ben consapevoli che servono massima concentrazione e impegno fin da subito. La loro preparazione non riguarda solo la tecnica, ma anche la creazione di un ambiente positivo e motivato.
Dopo anni di promozioni, il passaggio al professionismo nel 2020 ha segnato un punto di svolta per il club. Le preghiere e gli sforzi fino ad oggi hanno portato risultati significativi, e ora si prepara a una nuova sfida, quella della massima serie. Ogni incontro sarà affrontato con determinazione, con la speranza che questa stagione possa portare ulteriori soddisfazioni e magari una salvezza da dedicare alla memoria di Michelangelo Merisi, il patrono artisticamente ispiratore della squadra.
Il Caravaggio Futebol Clube, dunque, continua a scrivere la sua storia, mescolando cultura, sport e fede in un progetto che travalica il semplice gioco del calcio.