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Calvino: le città e l’amore per l’antichità a Caracalla – Un’analisi approfondita sulle opere di Calvino e il suo legame con le città e l’amore per l’antichità, con un focus particolare sulle influenze di Caracalla.
Calvino: l'amore per l'antichità e le città a Caracalla

Calvino: le città e l’amore per l’antichità a Caracalla – Un’analisi approfondita sulle opere di Calvino e il suo legame con le città e l’amore per l’antichità, con un focus particolare sulle influenze di Caracalla.

La mostra "Sfida al labirinto. Calvino, le citta', i ritratti di Tullio Pericoli" alle Terme di Caracalla, Roma, 24 novembre 2023. La mostra sara' visitabile dal 25 novembre 2023 al 14 aprile 2024. ANSA/ETTORE FERRARI

Le Terme di Caracalla, nel contesto delle celebrazioni del centenario della nascita di Italo Calvino, ospitano la mostra “Sfida al labirinto. Calvino, le città, i ritratti di Tullio Pericoli”. Questa esposizione, che si protrarrà fino al 14 aprile 2024, offre al pubblico un ritratto inedito dello scrittore, grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza speciale di Roma, Electa e l’archivio Tullio Pericoli.

Il titolo della mostra prende spunto da uno dei saggi più celebri scritti da Calvino nel 1962 sulla rivista Menabò, di cui era direttore insieme a Elio Vittorini. Il progetto, curato da Nunzio Giustozzi e Giulio Carlo Pantalei, propone un percorso attraverso le Terme di Caracalla, in cui sono esposte foto, disegni e documenti in gran parte inediti, che raccontano l’attività poliedrica e variegata dello scrittore.

La mostra si articola in tre sezioni principali: “Le città”, “I ritratti di Tullio Pericoli” e “La Roma antica”. Oltre alle opere visive, i visitatori potranno ascoltare l’audio di “Turin la Nuit o Rome by night”, l’ultima canzone scritta da Calvino per Cantacronache su musica di Piero Santi, di cui la partitura era stata perduta per decenni.

L’amore di Italo Calvino per la letteratura latina e l’archeologia

Italo Calvino, noto per opere come “Le Cosmicomiche” e “Le città invisibili”, aveva un profondo legame con la letteratura latina. In un’intervista del giugno 1985, pochi mesi prima della sua prematura scomparsa, lo scrittore dichiarò di considerare il “De Rerum natura” di Lucrezio e le “Metamorfosi” di Ovidio come i suoi “libri di testa”. Questo amore per la cultura classica si estendeva anche all’archeologia, tanto da spingere Calvino a trascorrere un’intera giornata a osservare i lavori di scavo a Villa Settefinestre, in Toscana.

La mostra “Sfida al labirinto” e il ritratto di Italo Calvino

La mostra “Sfida al labirinto. Calvino, le città, i ritratti di Tullio Pericoli” offre al pubblico l’opportunità di conoscere un aspetto inedito della vita e dell’opera di Italo Calvino. Grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza speciale di Roma, Electa e l’archivio Tullio Pericoli, i visitatori potranno immergersi nell’universo creativo dello scrittore attraverso foto, disegni e documenti in gran parte mai visti prima.

La mostra si sviluppa in tre sezioni tematiche: “Le città”, che esplora il rapporto di Calvino con l’urbanistica e l’immaginario urbano; “I ritratti di Tullio Pericoli”, che presenta le opere dell’artista ispirate allo scrittore; e infine “La Roma antica”, che mette in luce l’interesse di Calvino per l’antica capitale dell’Impero Romano.

Tra le opere esposte, vi è anche l’audio di “Turin la Nuit o Rome by night”, l’ultima canzone scritta da Calvino per Cantacronache su musica di Piero Santi. Questo brano, mai inciso, era stato a lungo considerato perduto, ma è stato ritrovato grazie agli sforzi dell’archivio Tullio Pericoli. La mostra “Sfida al labirinto” rappresenta quindi un’occasione unica per immergersi nell’universo creativo di Italo Calvino e scoprire nuovi dettagli sulla sua vita e sul suo lavoro.