Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha commentato la vittoria contro l’Udinese con un mix di soddisfazione e cautela. “Siamo ancora una squadra da alti e bassi, qualche giorno sono sorpreso in modo negativo. Quindi faccio festa”, ha dichiarato in un’intervista a Dazn. Il tecnico portoghese ha sottolineato il desiderio della squadra di segnare nei minuti finali, ma ha riconosciuto la fragilità dell’avversario dopo il primo gol. “E’ lì che dovevamo chiuderla”, ha affermato.
Interrogato sulla possibilità di replicare la prestazione finale della Roma con Azmoun, Dybala e Lukaku, Mourinho ha spiegato che la squadra potrebbe risultare un po’ sbilanciata a causa delle caratteristiche di alcuni giocatori. “La natura di Paulo e Azmoun non è di grande disciplina e applicazione difensiva”, ha spiegato. Tuttavia, ha elogiato Azmoun come un giocatore che ama, anche se riconosce che gli manca ancora qualcosa per diventare un suo calciatore.
Tornando sul concetto di “gang di banditi” che aveva menzionato in precedenza, Mourinho ha sottolineato che essere un bandito nel calcio è una caratteristica innata. “Si nasce banditi, non lo diventi. Io ad esempio ci sono nato come un bandito del calcio”, ha concluso. Con queste parole, l’allenatore portoghese ha espresso la sua passione e dedizione per il gioco, sottolineando che il suo approccio al calcio è sempre stato audace e senza compromessi.
La vittoria della Roma contro l’Udinese ha confermato la capacità della squadra di Mourinho di ottenere risultati positivi, anche se l’allenatore riconosce che ci sono ancora aspetti da migliorare. La sua determinazione nel cercare la perfezione e il suo stile di gioco aggressivo continuano a caratterizzare la sua gestione della squadra.
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