Calendario sovraccarico: l’allarme dell’Associazione Italiana Calciatori
Il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Umberto Calcagno, ha espresso la sua preoccupazione riguardo al calendario sovraccarico delle competizioni calcistiche. Durante la conferenza stampa di presentazione del Gran Galà del Calcio AIC, Calcagno ha dichiarato: “Siamo molto preoccupati per il calendario super affollato, abbiamo chiesto anche di parlare con la Lega Serie A, pur sapendo quanto sia difficile risolvere questo problema”.
La situazione attuale è già molto impegnativa, ma il futuro si prospetta ancora più intenso. Calcagno ha sottolineato che la nuova edizione della Champions League prevede un maggior numero di partite nella fase iniziale, mentre il mondiale per club rischia di estendere la stagione in modo illimitato. Questo suscita preoccupazione per i giocatori, che devono affrontare un ritmo di gioco sempre più elevato senza avere il tempo sufficiente per riposarsi e allenarsi adeguatamente.
L’eccessivo carico di lavoro ha conseguenze negative sulla salute dei calciatori, come dimostrano i numerosi infortuni che si verificano durante la stagione. Calcagno ha sottolineato la necessità di riflettere attentamente su questa situazione, poiché il desiderio di massimizzare i profitti a breve termine potrebbe portare a una diminuzione del valore del prodotto nel lungo periodo.
Un altro aspetto che preoccupa l’Associazione Italiana Calciatori è l’assenza di una pausa natalizia. Calcagno ha commentato: “Vengo vissuto come quello che vuole garantire la settimana alle Maldive ai calciatori di Serie A: non si riesce a capire che quella non è una settimana di vacanza, ma di recupero per costruire il resto della stagione”. La pausa natalizia è fondamentale per consentire ai giocatori di recuperare energie e prepararsi per la seconda metà della stagione.
In conclusione, l’Associazione Italiana Calciatori solleva l’allarme riguardo al calendario sovraccarico delle competizioni calcistiche. È necessario trovare soluzioni per garantire un equilibrio tra il numero di partite e il tempo di riposo e allenamento dei calciatori. In questo modo si potrà preservare il valore del prodotto calcistico nel lungo periodo e garantire la salute e il benessere dei giocatori.