Un’evoluzione significativa nelle indagini sull’oscura morte di Luigi Gulisano, 79 anni, e Marisa Dessì, 82 anni, è avvenuta a Cagliari. La tragica scoperta dei corpi all’interno della loro abitazione di via Ghibli il 5 dicembre scorso ha sollevato un’ondata di domande e preoccupazioni. Al centro della vicenda ora c’è Claudio Gulisano, uno dei figli della coppia, fermato dalla polizia con l’accusa di duplice omicidio volontario. La situazione ha scatenato un acceso dibattito e sollevato interrogativi sulle dinamiche familiari e sulla sicurezza in città.
L’interrogatorio di Claudio Gulisano
La notte di giovedì scorso, dopo un lungo interrogatorio durato oltre sei ore, le autorità hanno deciso di arrestare Claudio Gulisano. L’interrogatorio si è tenuto presso la caserma dei Carabinieri di San Bartolomeo e ha visto la presenza della pm Rossana Allieri. Durante il collocamento, non solo Claudio, ma anche il fratello 46enne Davide è stato ascoltato, sebbene quest’ultimo non risulti indagato in alcun modo. Le risposte fornite da Claudio non hanno convinto la magistratura, portando quindi alla sua detenzione.
L’operazione di fermo ha destato notevole curiosità nei media e nella comunità locale. Le informazioni raccolte durante l’interrogatorio rimangono riservate, ma ciò che appare evidente è una netta accelerazione delle indagini avvenuta subito dopo il ritrovamento dei corpi. Mentre il clima di incertezza cresce, gli inquirenti continuano a lavorare per fare chiarezza sulla tragedia familiare.
Il mistero dell’avvelenamento
La causa della morte dei coniugi Gulisano è risultata essere un avvelenamento, ma i dettagli rimangono vaghi fino a quando il medico legale non fornirà un rapporto dettagliato sulla sostanza utilizzata. Gli esperti dell’Arma, in particolare i Carabinieri del Ris, avevano sequestrato gli alimenti e i resti di cibo presenti nell’abitazione. Tuttavia, le indagini iniziali non hanno portato a risultati definitivi, rendendo il caso ancora più complesso.
Fino a ora, l’ipotesi di un avvelenamento da funghi era stata una delle più inizialmente valutate. Tuttavia, alle luci delle evidenze raccolte, questa pista è stata rapidamente esclusa. Ora si indaga su altre potenziali sostanze velenose, mentre gli investigatori analizzano dettagliatamente il contesto e lo stile di vita dei coniugi, così come le relazioni familiari con i due figli.
La chiamata che ha avviato le indagini
La mattina del 5 dicembre, è stato Claudio Gulisano a lanciare l’allerta, contattando i Carabinieri dopo essere entrato in casa e trovando i genitori senza vita. La sua chiamata ha avviato una serie di scavi investigativi che avrebbero portato a una delle fasi più delicate delle indagini. Inizialmente, le autorità avevano preso in considerazione l’idea di un avvelenamento accidentale. Ma con il progredire dell’inchiesta e le risultanze emerse, quel pensiero è diventato sempre più poco plausibile.
Mentre i Carabinieri facevano la loro parte, cercando di ricostruire gli eventi e le dinamiche familiari, la notizia del fermo di Claudio ha attirato l’attenzione dei media e dei cittadini, lasciando tutti senza parole. Le indagini devono ancora chiarire se ci siano state delle motivazioni sottostanti a questo tragico evento, ponendo domande sull’ambiente domestico e sulle relazioni interne alla famiglia Gulisano. La comunità resta in attesa di sviluppi, sperando che la verità possa emergere nel corso delle indagini.