Cacio & Pepe Day alla Triennale di Milano

Cacio e Pepe Day alla Triennale di Milano

 

Dopo l’evento a New York dello scorso Ottobre presso l’Armani/Ristorante, grazie all’intervento d’eccezione dello Chef  Antonio D’angelo, si è tenuto Lunedi 14 Novembre alla Triennale di MilanoCACIO & PEPE DAY “, l’appuntamento che si ispira alla ricetta della tradizione italiana, autentico spaccato della nostra storia, che è servita a traghettare i valori e la fama che ci accompagnano in tutto il mondo per ciò che riguarda le nostre eccellenze, la nostra cultura, l’arte e  il design. Nato come evento-rivelazione nel 2021 che da subito si è manifestato con una vocazione internazionale, è tornato a Milano e si è presentato con un parterre d’eccezione.

Da sinistra Enzo Vizzari, Yannick Alléno e Davide Oldani

 

L’IDEA

L’idea è stata quella di creare e costruire un networking, un momento di condivisione e scambio di opinioni, un talk, dove le persone si sono confrontate sul cibo, esaltando la convivialità e assaporando gusti e alimenti che hanno una storia e un significato simbolico, legato alle tradizioni della società di appartenenza che si tramandano di generazione in generazione. Il cibo è sempre stato “relazione”, non si limita ad essere solo fonte di sopravvivenza, ma veicola tutti i sensi per esaltare le relazioni umane. La convivialità e la sostenibilità intesa come condivisione del cibo favoriscono il dialogo, la riflessione e il piacere della socialità.

Partiamo quindi dal racconto di una delle ricette più antiche, della cucina italiana, con un percorso fatto di arte e cultura non solo enogastronomica. Uno spaccato della nostra storia, che servirà a traghettare quelli che sono i valori e la fama che ci accompagnano in tutto il mondo per ciò che riguarda le nostre eccellenze.

Leo Damiani per Champagne Perrier-Jouët

 

Sono intervenuti in apertura Simonetta D’Amico Presidente Commissione Bilancio del Comune di Milano e  l’ Amministratore Delegato ENIT Roberta Garibaldi, poi i talks e le masterclass a tema oltre ad Antonio D’Angelo Chef del Ristorante Nobu Milano, che in  questa occasione si è esibito con il suo concetto di “ Eleganza e Semplicità” con un interpretazione di Tortello Cacio e Pepe. La filosofia è stata quella di rappresentare gli elementi di una cucina tradizionale nella semplicità di un tortello.

Charles Spence e Mark Richardson; a sinistra il moderatore dell’evento Pierluigi Pardo

 

L’evento è stato coronato anche dalla presenza di Davide Oldani, Enzo Vizzari, il noto chef francese Yannick Alléno, Cristina Nonino, Roberta Tagliavini – gallerista – , Leo Damiani per Champagne Perrier – Jouët, Carlo di Cristo – scienziato della lievitazione – , Enrico Dandolo – Accademia Gualtiero Marchesi – , Giampaolo Sodano – Mastro Oleario – , Riccardo Pastore – Direttore Consorzio Pecorino Romano – , Emidio Mansi – Direttore Marketing Pastificio Garofalo – Fabio Longhin – Maestro PasticcereIl babà vegetale, Matteo Casagrande Paladini – Direttore Generale Colline e Oltre – , Prof. Vincenzo Russo – Direttore Scientifico del Centro di Ricerca di Neuromarketing – , Camillo Caddeo – Tecnologo lievitista gluten-free e brand ambassador di Forni Moretti, Matteo Frattino – Direttore Marketing AEG – , Stefano Guizzetti – Patron e scienziato-gelatiere di Ciacco Lab – , Caffè Moak Marco Poidomani, Danilo Vella, Stefano Guizzetti Maestro Gelatiere, e il vino “Il Palagio di Sting e Trudie Styler.

L’evento si è potuto realizzare grazie alla partecipazione del Consorzio Pecorino Romano; il Pecorino Romano DOP, per poter essere definito tale, deve avere una stagionatura minima di 5 mesi.

Chef Antonio D’Angelo

 

Con l’occasione sono stati presentati i Sounds Ritual declinati in 5 format (FOOD-DRINK-CRUNCH-RELAX- DESIGN), dei quali ne è autrice Antonella Bondi, che sono il risultato di uno studio appartenente al campo della gastrofisica, ovvero la scienza che unisce gastronomia e psicofisica e studia i fattori che influenzano la nostra percezione multisensoriale mentre assaggiamo cibi e bevande.

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In apertura la Pizza Cacio & Pepe di Carlo di Cristo

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